La seconda vita delle biciclette
Dalla discarica tornano in strada

Fino Mornasco L’iniziativa è di “Como a Ruota Libera” con la cooperativa Symploké

Il presidente: «Con le nostre bici permettiamo a giovani profughi di frequentare la scuola»

La bicicletta non solo come mezzo di trasporto, ma come strumento di integrazione sociale. È quello che sta accadendo a Fino Mornasco, in una delle “case” che ospitano i richiedenti asilo politico, grazie alla collaborazione tra l’associazione ‘Como a Ruota Libera’ e la cooperativa Symploké.

«Siamo orgogliosi di aver salvato decine di biciclette dalla discarica e, dopo averle rimesse in sesto, di averle messe a disposizione di chi ne aveva davvero bisogno» dice Massimo Del Viscio, presidente di Como a Ruota Libera, promotore del progetto pilota riBICIclo, che si pone l’obiettivo di intercettare, prima che finiscano in discarica, quelle biciclette che non si usano più.

«Lo scorso anno mi è venuta l’idea – racconta Del Viscio – e mi sono messo all’opera imbastendo il progetto. La mission era salvare dalla discarica tutte quelle biciclette che potenzialmente, data un’aggiustata, potevano considerarsi ancora dei validi mezzi di trasporto».

«Così è stato - aggiunge - e abbiamo recuperato una ventina di velocipedi, alcuni dei quali tutt’altro che da rottamare, come quello del signor Renzo che lo scorso mese ha dismesso la sua Bottecchia, una mountain bike alla quale è stato sufficiente dare una gonfiata alle gomme. Grazie al lavoro di alcuni soci e, in particolare di Alberto Caldera, i mezzi sono tornati efficienti e pronti per un nuovo e intensivo utilizzo».

Così, venuto a sapere del progetto, Emanuele Crestani, educatore della Cooperativa Symploké, un braccio laborioso della Caritas, ha contattato Como a Ruota Libera. La richiesta era semplice: abbiamo decine di ragazzi, richiedenti asilo, che avrebbero bisogno di bici per muoversi e frequentare la scuola Botanica di Minoprio, dove un progetto ad hoc li attende quotidianamente.

I tredici ragazzi accolti a Fino Mornasco, tutti provenienti dall’Africa nera, hanno bisogno delle bici per gli spostamenti quotidiani: dal corso di italiano, lavori di pubblica utilità per il comune e la parrocchia, corsi di formazione professionale, a cui seguiranno dei tirocini.

«Con la Cooperativa Symploké– conclude Del Viscio – la collaborazione è diventata fattiva e stiamo avviando un progetto di Ciclofficina, che verrà attivato proprio a Fino Mornasco, a due passi dalla stazione ferroviaria. Già da settembre, quindi, la bicicletta potrà divenire il tramite per l’integrazione sociale e, per alcuni, per imparare manualità di riparazione e, magari, un mestiere».

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