Lasciò tutto alla parrocchia sei anni fa
Ora l’eredità “salva” San Bartolomeo

Giovanni Lucca ha lavorato per 39 anni in Comune a Grandate. È scomparso nel 2011: tra i beni donati anche due appartamenti: il 50% è andato al monastero delle benedettine

Dopo 39 anni di servizio in municipio ha donato tutto alla parrocchia. Leggere la storia del grandatese Giovanni Lucca farebbe rodere il fegato a Peppone, mentre don Camillo si fregherebbe le mani.

Questo impiegato comunale, dall’ottobre del 1968 fino al settembre del 2007 sempre presente in Comune, ha lasciato alla chiesa di San Bartolomeo un’eredità niente male che al 31 dicembre del 2016 frutta alla parrocchia un saldo netto di 264mila euro.

Non solo, il ligio servitore dello Stato ha regalato al parroco anche due appartamenti in via Raffaello Sanzio, una palazzina su due piani, il 50% del valore è stato assegnato al monastero delle benedettine. Giovanni Lucca se n’è andato ormai nel settembre del 2011 e in paese lo ricordano ancora seduto alle scrivanie dell’ufficio anagrafe, nessuno però sapeva di questa eredità.

È stato don Roberto Pandolfi a pubblicare in questi giorni la situazione patrimoniale e i bilanci della parrocchia sul sito della comunità. Fin dal suo arrivo a Grandate il sacerdote ha fatto della trasparenza uno dei suoi obbiettivi principali. Sappiamo così che dai titoli e dalle polizze dell’eredità di Giovanni Lucca la parrocchia realizza 312.260 euro di entrate, a cui bisogna sottrarre 47mila euro di spese tra assicurazione, manutenzione, contributi alla curia, costi notarili e tasse. Il saldo al netto fa 264mila euro, in più ci sono i due appartamenti il cui valore, precisa il parroco, è ancora da stimare.

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