Cronaca / Como cintura
Domenica 20 Settembre 2015
Lungolago, Lucini non si è pentito:
«Rifarei tutto»
Il sindaco al Rotary. La riapertura del cantiere? «Se tutto va bene spero all’inizio dell’anno prossimo». Fiducia anche per la Ticosa: a mesi sarà tutto definito
Fiducia sul lungolago: «Rifarei tutte le scelte fatte sin qui, se tutto va bene i lavori potrebbero ripartire all’inizio del prossimo anno». Lo stesso sulla Ticosa: «Questione spinosa ma entro fine anno verrà definita». Disponibilità a rivedere le modalità e gli orari della raccolta rifiuti. Parziale autocritica sul verde: «Molto bene lo scorso anno ma i mesi di luglio e agosto sono stati un disastro». Determinazione nella battaglia anti pedaggio per la tangenziale: «Maroni ragiona per slogan ma la nostra è una proposta di buon senso».
Il sindaco Mario Lucini ha aperto l’agenda del governo cittadino in occasione della serata organizzata dai Rotary (Como e Como Baradello) intitolata “Come sta la città?”. Siamo all’avvio di un semestre decisivo, il buon esito di vicende come il cantiere delle paratie e l’avvio del recupero della Ticosa condizioneranno la stessa ricandidatura di Lucini. «Soprattutto il lungolago è una partita fondamentale per la nostra città - ha detto Lucini - su questa vicenda rifarei tutte le scelte che ho fatto da quando mi sono insediato, penso di avere optato per l’unica strada percorribile e la stessa Autorità anticorruzione ha riconosciuto che è stato giusto modificare un progetto che avrebbe causato danni molto rilevanti. Ora stiamo lavorando per raccogliere le indicazioni dell’Autorità relative alla procedura, i contenuti tecnici e architettonici del progetto non sono in discussione e andremo avanti. Siamo di fronte a ostacoli non lievi ma dobbiamo superarli perché l’alternativa (chiudere i rapporti con Sacaim e rifare l’appalto) vuole dire fermarsi per altri sei-sette anni con la certezza di un ulteriore aumento dei costi (andrebbero aggiornati i prezzi dei materiali, quelli attuali sono del 2006)».
Quando è plausibile immaginare che venga riaperto il cantiere? «In questo momento non lo so dire perché tutto dipende dal confronto in atto con l’Anticorruzione - ha aggiunto Lucini - la speranza più ottimista, anche se mi rendo conto di avere dato in passato molte date, è quella di partire nei primi mesi dell’anno prossimo; se c’è qualche intoppo potrebbe servire più tempo».
Una scadenza più precisa il sindaco l’ha data invece sulla Ticosa, questione peraltro che ha definito «spinosa». «Si tratta di fare una transazione con la società olandese che ha vinto la gara e di modificare il progetto abbassando i volumi di residenza (non interessano a noi e in questo momento neanche al privato) puntando su housing sociale e verde - ha detto il sindaco - è chiaro che in un quadro del genere il valore dell’area è notevolmente ridimensionato rispetto al 2007, quindi è un’operazione delicata dal punto di vista delle responsabilità. Siamo in attesa degli ultimi pareri legali, penso che sia la strada da percorrere, non esente da rischi ma anche l’alternativa (la chiusura del rapporto con Multi) lo è».
Sul tavolo di Palazzo Cernezzi i due grandi nodi chiave della città. Ma anche il giorno per giorno che, in qualche caso, non va. E che è difficile far ripartire a fronte di risorse sempre più limitate: nel giro di quattro anni il Comune ha potuto contare su 32 milioni di euro in meno. Così, se nel 2011 Palazzo Cernezzi beneficiava di 20 milioni di trasferimenti, oggi è chiamato a darne 12 allo Stato.
Inevitabile che la circostanza pesi. Sul verde, ad esempio: «Cambiare l’appalto ci ha consentito di dimezzare i costi a fronte di un servizio che è stato ottimale nel 2013 e sino all’estate dello scorso anno quando una delle due aziende che ha vinto l’appalto si è ritirata e le cose hanno cominciato ad andare così così - ha detto Lucini - Il vero disastro è stato quest’estate nei mesi di luglio e agosto, l’amministrazione si è attivata con ordini di servizio e minacce di penali alle prime avvisaglie ma accorgersi di un problema ahimé non equivale a risolverlo. Ancora adesso l’azienda sugli sfalci dell’erba è indietrissimo, ora che ha cominciato a piovere non fa in tempo a intervenire in una zona che l’erba è cresciuta in un’altra».
Qualcosa cambierà sul verde e forse sulla raccolta dei rifiuti (orari e modalità per limitare il rumore notturno e gli accumuli di immondizia nella zona turistica): «Massima disponibilità a valutare ogni proposta - ha detto Lucini - sono convinto anch’io che ci siano delle situazioni non gradevoli, ovviamente occorre che ogni modifica incontri la disponibilità di chi espone i rifiuti».
Sul pedaggio della tangenziale la partita è aperta: «Maroni risponde per slogan ma la nostra è una proposta di buon senso - ha detto Lucini - tra l’altro l’ipotesi tariffaria attuale (con l’uscita ad Albate meno cara della barriera di Grandate) rischia di creare flussi di traffico anomali complicando non poco la viabilità cittadina».
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