Cronaca / Como cintura
Venerdì 15 Luglio 2016
Nizza: donna ticinese tra le vittime
Sara, 16 anni, di Como era a due passi
Stefania: «Ho visto il camion»
Tra i morti Linda Casanova, 54 anni, residente ad Agno, illeso il marito che le era vicino. Le testimonianze dei comaschi: Sara Gaffuri, 16 anni di Tavernerio, studentessa del Ciceri, è a Nizza per un corso di francese ed era sulla spiaggia al momento dell’attentato; Stefania Castelli ha visto il camion dell’attentatore
Sara si trovava a poche centinaia di metri dall’attentato. Si trovava sulla spiaggia con insegnanti e compagni per assistere allo spettacolo dei fuochi di artificio. Al sicuro ma a due passi dalla tragedia. Lei è Sara Gaffuri, ha sedici anni e abita a Tavernerio, ha frequentato il secondo anno del liceo di scienze umane al Teresa Ciceri di Como e si trovava a Nizza per frequentare un corso estivo di francese. La ragazza, con gli altri compagni, è stata a lungo trattenuta sulla spiaggia per ragioni di sicurezza. Il rientro nella notte nell’ostello. Il gruppo è sotto choc, oggi la mamma andrà in Francia per riportarla a casa.
Tra le vittime c’è anche una ticinese. Si tratta di Linda Casanova, 54 anni, domiciliata ad Agno, che si trovava in vacanze sulla Costa Azzurra con il marito Gilles, di cittadinanza francese. La donna è stata investita dal camion. Illeso il marito che le era accanto. La vittima era la sorella del segretario comunale di Caslano Ivano Casanova e svolgeva la professione di ispettrice doganale al Vedeggio. A darne notizia sono stati Radio3i e il “Corriere del Ticino”.
Drammatica la testimonianza di Stefania Castelli, in vacanza a Nizza con la figlia. Entrambe alloggiano in un appartamento a due passi dall’hotel Negresco. «Ho visto il camion dal balcone - racconta - mi è sembrata subito una situazione strana perché la Promenade era chiusa al traffico. No, non procedeva ad alta velocità e ho pensato che fosse un mezzo impiegato per “sbaraccare” qualcuno dei numerosi eventi che si svolgono sul lungomare». Stefania e la figlia per puro caso non sono scese in strada tra la folla: «Eravamo un po’ stanche e abbiamo deciso di assistere ai fuochi dal balcone di casa. All’improvviso ho sentito delle urla, pensavo che si trattasse di una lite per un parcheggio come capita spesso qui, il sito della Bbc ci ha informato di ciò che stava succedendo. Da lì in poi è stato l’inferno». Ora Nizza è una città fantasma: chiusa la spiaggia, in strada solo militari e polizia. «Impressionante - dice ancora Stefania - la Farnesina ha invitato a non muoversi per ora, valuteremo la possibilità di tornare non appena sarà possibile».
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