Sant’Anna, il pronto soccorso
è piccolo: si cambia

I vertici dell'ospedale hanno deciso di ampliare il reparto. Ma mancano i medici e nessuno assume. In questi giorni gli accessi sono aumentati a causa di problemi respiratori. Crescono le proteste dei pazienti

A soli dieci anni dalla costruzione del nuovo ospedale di San Fermo della Battaglia il pronto soccorso del Sant’Anna è già da cambiare: è troppo piccolo. L’ospedale sta valutando un ampliamento o uno spostamento del reparto di emergenza urgenza per meglio organizzare il servizio. Servono spazi più grandi e posti letto.

In questi giorni di freddo e smog la struttura è sotto la costante pressione delle centinaia di pazienti con crisi cardio respiratorie e sindromi influenzali. E le crescenti difficoltà a gestire le emergenze, hanno portato a un incontro tra una delegazione dell’Asst Lariana, i medici e i rappresentanti dei lavoratori.

«L’azienda informa che è in atto una riorganizzazione strutturale del pronto soccorso - si legge in un documento dell’Asst - con la ristrutturazione degli spazi, tra cui lo spostamento del reparto di emergenza urgenza in una collocazione più accogliente. Si cercherà di creare un’area di osservazione in open space, compatibilmente con la struttura esistente. L’azienda conferma che, fino a che non vi saranno politiche di assunzioni sufficienti, rimarrà comunque il modello vigente di gestione dei flussi di ricovero, dunque no ai ricoveri di notte sulle aree mediche».

Secondo specialisti e sindacati il pronto soccorso è stretto, almeno per l’alto flusso di pazienti in transito. Nelle sale si crea confusione. La proposta più semplice sul tavolo, al momento, è potenziare il pronto soccorso esistente. Nei prossimi giorni verrà fatta in maniera ufficiale una richiesta all’ufficio tecnico per valutare un ridisegno del reparto

Al netto del picco stagionale di accessi per le polmoniti e l’influenza il lavoro per i medici del Sant’Anna non manca affatto. Nonostante le ristrettezze degli spazi e la difficoltà di assumere nuovo personale una squadra di specialisti continua con passione a fare funzionare l’emergenza. L’utenza, però, continua a lamentarsi per le lunghe attese, soprattutto com’è noto per i codici di intervento con poca urgenza.

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