Tavernerio, batterio nell’acqua
La casetta resta chiusa

Rischi per la salute a causa della presenza di un batterio Il sindaco. «Riapriremo solo quando ci sarà la certezza della potabilità»

La casetta dell’acqua di Piazza don Benzoni rimarrà chiusa finché l’impianto non sarò completamente sanificato e l’Ats non farà le ulteriori verifiche.

Insieme all’accorato appello alla popolazione di venerdì scorso e la chiusura immediata della casetta, il sindaco, Mirko Paulon, ha emanato anche un’ordinanza urgente.Non erano mancate nei giorni scorsi anche le polemiche dell’ex sindaco, Rossella Radice, che, pur condividendo la scelta dell’interruzione dell’erogazione, chiedeva al sindaco maggiori dettagli e un’informazione più capillare.

In concomitanza con l’appello alla popolazione, il primo cittadino ha emesso e firmato anche il testo dell’ordinanza che è stata pubblicata in albo pretorio sabato 21 gennaio. Nel testo si scopre anche la causa dell’intervento urgente e immediato: a rendere l’acqua non potabile è stata la presenza non consentita del Pseudomonas aeruginosa, un particolare batterio che può causare seri problemi alla salute umana.

La presenza eccessiva e non consentita dal limiti di legge di questo batterio ha di fatto reso l’acqua della casetta non potabile.

Questo batterio possiede un’elevata capacità di adattamento. È un microrganismo ambientale rilevabile anche in acque potabili, soprattutto in condizioni di stagnamento dell’acqua. Questo aspetto confermerebbe le ipotesi degli anziani del paese che, alla notizia dell’acqua contaminata, sostenevano nei giorni scorsi che l’acqua che arriva nella piana del Pra’ di Boss, dove ora sorgono la piazza e la chiesa parrocchiale, pur essendo più che ottima a monte, in quella piana può ristagnare e contaminarsi e stagnare. La casetta riaprirà solo quando ci sarà la certezza che l’acqua è potabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA