Tensione alla partita juniores
«Ma non è un gesto di razzismo»

Arriva il chiarimento dopo l’insulto «scimmia» rivolto a un calciatore di origini africane. Il giocatore del Villaguardia, espulso, si è subito scusato con gli avversari della Pro Olgiate

Sono due squadre di calcio del campionato Juniores Under 19 tra le quali non corre buon sangue: tra GSV (gruppo sportivo Villaguardia) e Pro Olgiate c’è un po’ di ruggine, lo sanno tutti.

Sabato si giocava nel campo di via Europa Unita a Maccio e, con una situazione di 3 a 2 per il Villaguardia, la voglia di pareggiare della Pro Olgiate - che poi ci riuscirà al 94° minuto - la tensione in campo era davvero alta. Si era nel secondo tempo, la partita stava per finire quando l’arbitro ha estratto il cartellino rosso. Un giocatore diciottenne del GSV, è stato espulso perché, rivolgendosi ad un avversario di 17 anni di origine senegalese, ha detto: «Smettila di urlare come una scimmia».

Pare che sia stata questa la frase, udita dall’arbitro, che ha fatto subito scattare il cartellino rosso. I provvedimenti disciplinari della federazione saranno resi noti solo dopo Natale perché il giudice sportivo si pronuncia al giovedì ed essendo Santo Stefano, tutto slitta .

Non è mai accaduto un episodio del genere sul campo di calcio di via Europa Unita e – stando a quello che hanno confermato dalla Pro Olgiate – mai si sono alzati cori o sono state pronunciate parole razziste nei confronti del ragazzo senegalese che da circa due anni gioca nella Juniores dopo essere arrivato dalla Guanzatese.

Il ragazzo che è stato espulso ha chiesto subito di portare le sue scuse all’avversario di origine senegalese e a tutti i ragazzi della Pro Olgiate: «Era una partita molto accesa, essendo il risultato in parità c’era davvero molta tensione e dopo un contrasto ricevuto mi è scappata quella frase razzista senza pensarci, ma soprattutto non avevo minimamente intenzione di offendere», ha detto il calciatore del GSV.

Ma l’amarezza per quello che è successo è tanta, soprattutto da parte di chi ha detto quella frase irrispettosa. «Lui non è una testa calda – dice Davide Crescenzo, presidente della sezione calcio del GSV – ha sempre avuto un comportamento normale, certo, l’animo è acceso in campo, ma non è un razzista, né ha mai detto parole fuori luogo di quel tenore».

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