Cronaca / Como cintura
Sabato 24 Dicembre 2022
Un anno straordinario per Sarah Bellome: la laurea malgrado la sindrome di Down
Colverde La giovane di 25 anni ha discusso la tesi all’Accademia Galli su una lettura di “Sguardi e anima” del pittore preraffaellita Dante Gabriel Rossetti
Tredici esami all’ultimo anno, i 30 e i 30 e lode che piovevano, poi la tesi su una lettura di “Sguardi e anima” del pittore preraffaellita Dante Gabriel Rossetti, discussa il 21 dicembre all’Accademia di Belle Arti Aldo Galli.
Sarah Bellome è un esempio di perseveranza ed amore per la vita e per lo studio, di impegno nell’affermare il proprio talento, malgrado le difficoltà che la vita le ha presentato dai primi momenti con la sindrome di Down di cui è affetta.
Sempre sorridente e con l’argento vivo addosso, Sarah oggi ha 25 anni e insieme alle sue sorelle Isabella e Matilde e alla mamma Daniela Porro, anche lei pittrice, gioisce per il bel traguardo raggiunto. Con la media del 27/30 e ammessa all’esame finale con 100/110 ha conseguito il diploma accademico di primo livello in pittura, linguaggi visivi con una votazione finale di 103/110, un successo che riempie tutti di orgoglio ed ammirazione.
Malgrado la sindrome di Down, Sarah con la sua presenza e con quello che fa ci racconta nuovamente una storia ricca di talento e di amore, la forza che l’ha spinta a raggiungere risultati e successi incredibili.
Le difficoltà che inizialmente aveva nell’esposizione le ha risolte con grande impegno e determinazione, e senza desistere.
I risultati hanno dato ragione a tanta volontà perché Sarah non è mai scesa sotto i 24/30 e l’ultimo anno ha collezionato tutti 30 e lode.
Grazie alla vicinanza di mamma Daniela la giovane Sarah non si è mai arresa ed ha seguito la sua vocazione artistica.
Dal 2018 espone le sue opere e dipinge, scrive e legge le sue poesie, balla, lavora ogni giorno per realizzare i suoi sogni.
Attraverso le sue opere dai colori pastello e dalla delicatezza di una carezza si coglie la bellezza di ogni realtà, anche quella difficile e «gli occhi si riempiono di lacrime che scivolano tra i pensieri della mente come un angelo custode» scrive Sarah.
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