Cronaca / Como città
Sabato 22 Dicembre 2018
A rischio 800mila euro per i senzatetto
Il Comune non sblocca i fondi europei
Chiesti dalla precedente amministrazione, i soli potrebbero tornare al ministero - Magatti: «Sarebbe una follia». La replica dell’assessore: «Serve tempo per un progetto»
Un sacco di soldi, più di ottocentomila euro, provenienti dai fondi europei. Un gruzzolo davvero consistente, spendibile per progetti legati al contrasto alla grave marginalità e all’inclusione sociale dei senza dimora che, a causa di ritardi, rischierebbe di saltare. Almeno in parte.
Attraverso una dichiarazione preliminare, la questione era stata portata all’attenzione del consiglio comunale da Bruno Magatti, consigliere di Civitas. «La giunta attuale - spiega l’ex assessore ai Servizi sociali - si è trovata in eredità quei soldi grazie a un progetto portato avanti dalla nostra amministrazione destinato al mondo dei senza dimora. È stato deciso di gestirli all’interno del piano di zona, affinché fossero ripartiti fra più Comuni. A questo punto, l’attuale esecutivo aveva un compito molto semplice: doveva solo rispondere alle condizioni poste dal Ministero. Mi pare evidente: se non si fa nulla, i soldi tornano indietro. E, sinceramente, penso sia una follia perdere lo stanziamento».
Il lasso di tempo disponibile per utilizzare i fondi va dal 2017 al 2019. Le risorse andrebbero a sostenere da una parte i centri diurni, le mense, i dormitori e incrementare alcuni progetti come l’”housing first” e l’avviamento al lavoro tramite nuovi e innovativi percorsi di formazione e inserimento. Dall’altra una parte sarebbe utilizzabile per acquistare sapone, spazzolini dentifricio, sacchi a pelo e coperte. Insomma: generi di prima necessità per l’igiene personale e kit di emergenza.
«I ritardi sono stati precedenti - risponde l’assessore ai Servizi sociali Alessandra Locatelli -, dopo aver relazionato in consiglio, svolto le riunioni e gli incontri con le assistenti sociali del progetto e il tavolo della grave marginalità, abbiamo chiesto una proroga, poiché abbiamo avuto il tempo dimezzato per realizzare un progetto di questa portata».
Locatelli sottolinea come l’approvazione sia arrivata in autunno del 2017, mentre le coperture siano state stanziate a maggio di quest’anno.
«Per quanto ci riguarda - conclude - siamo in attesa di una risposta e, per il resto, ci stiamo già organizzando per il bando. La manifestazione d’interesse sarà fatta e stiamo andando avanti: poi, qualora non arrivasse la proroga, non si perderebbero tutti i finanziamenti. Si può fare lo stesso, semplicemente non si potrebbe spendere tutta la cifra, che peraltro è stata sbloccata mesi dopo. Certo, comprendo la preoccupazione, però è tutto in ritardo, fin dalla partenza».
Al momento, il Comune, ente capofila, e la segreteria del Piano di zona (nell’ambito di Como fanno parte 23 Comuni) non hanno ancora individuato (tramite bando o avviso di chiamata) le realtà chiamate a portare avanti le iniziative previste dal progetto. Il tempo stringe e i mesi cominciano a non essere troppi. Il rischio è perdere fondi concessi al nostro territorio dal Ministero. Un’occasione preziosa andata in fumo, specie su un territorio dove le persone senza dimora oscillano fra i 250 e i 300 e i servizi come le mense e i dormitori sono, specie negli ultimi tempi, sempre più sollecitati.
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