A scuola arriva la doggy-bag
Il cibo avanzato si porta a casa

Passa in consiglio una proposta avanzata dalla pediatra Marzorati: «Si fa già in altre città». Alle famiglie pane e frutta che non sono stati consumati

Una doggy bag per gli alunni delle scuole di Como. Chi avanza pane e frutta se li porta a casa.

Il consiglio comunale, nella seduta di giovedì sera, ha approvato questa mozione all’unanimità. Dal prossimo settembre partirà per almeno sei mesi una sperimentazione in alcune scuole cittadine pioniere, verranno coinvolti inizialmente i bambini delle classi quarte e quinte delle primarie. «Il cibo che i bambini non mangiano a mensa e viene buttato lo paghiamo due volte - spiega Roberta Marzorati, pediatra e consigliere della lista Per Como, cui si deve l’iniziativa di questa mozione -. Lo pagano i genitori con il bollettino e la comunità che deve smaltire i rifiuti organici. Basta passare fuori dalle scuole quando buttano la pattumiera, ci sono bidoni pieni di cibo. Purtroppo per i primi, i secondi e le verdure, insomma per tutte le pietanze cucinate, non è possibile portare a casa gli avanzi, è una norma igienico sanitaria, bisognerebbe utilizzare un abbattitore di temperatura, strumento che nessuna scuola possiede. Per il pane e per la frutta invece è consentito il riutilizzo, con questa doggy bag, diciamo un sacchettino, gli alunni possono portare a casa quel che non hanno mangiato».

Sia chiaro, questo solo è un primo passo, con l’abbattitore gli sprechi crollerebbero. È un esperimento che è già partito tramite l’Aclichef: la cooperativa di via Tentorio riporta nelle cucine il cibo non servito in tavola, lo abbatte e poi lo consegna a Sitycibo per la cena dei poveri. «Certo, c’è però da aggiungere che portare a casa gli avanzi è anche un bel messaggio da dare ai bambini - spiega ancora Marzorati - così insegniamo loro che il cibo è un bene prezioso, da non sprecare, perché produrlo e comprarlo costa soldi e fatica. Non siamo i primi ad avere avuto questa idea, in diverse città il sacchetto anti spreco è già realtà, Legambiente ha ideato la “Good food bag”. Adesso dobbiamo provarci anche noi, la mozione approvata dal consiglio comunale di Como impegna l’amministrazione ad avviare questa sperimentazione». Volendo fare i pignoli, sono dati forniti dalla stessa Marzorati, il pane non consumato nelle mense scolastiche di Como è pari al 5% del totale, vuole dire che di norma è gradito dai bambini. Mentre per la frutta si arriva a buttare il 15%, anche al 20% a seconda della tipologia, mele pere e kiwi infatti piacciono di meno rispetto a banane, ananas, arance e mandarini, in cima alla lista dei desiderata degli alunni ci sono fragole e ciliegie. Infine una precisazione che riguarda l’associazione benemerita Sitycibo.

Questi volontari ritirano già dalle scuole pane e frutta in favore di persone bisognose, ma soltanto da via Fiume, via Mognano e da Tavernola, non quindi in tutta la città, in più occorre dire che recuperano soltanto gli avanzi che sono rimasti nella tramoggia, non quelli che sono finiti sui vassoietti serviti ai bambini, non conta se poi sono rimasti intonsi. Quindi la mozione non lede in alcun modo ciò che già fanno i volontari.

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