Cronaca / Como città
Sabato 21 Novembre 2020
Addio a madre Maria Pina
Una vita per le Canossiane
Stroncata da un brutto male, ha lavorato fino all’ultimo. Oggi il rosario in Duomo, lunedì alle 10 le esequie
All’anagrafe era registrata come Maria Lombardini, ma per generazioni di comaschi la madre superiora e e direttrice delle Canossiane resterà sempre nei ricordi come Madre Maria Pina. È morta ieri, a 65 anni, uccisa da un male incurabile che ha avuto ragione di una donna energica, intelligente, innamorata della scuola in tutte le sue componenti, a partire dagli alunni, che chiamava sempre per nome. E stiamo parlando di una realtà con numeri significativi, più di 800 iscritti, dalla materna al liceo.
«Siamo state molto unite - racconta la vice direttrice della scuola Simona Saladini -. Era il nostro pilastro, aveva forza e lungimiranza. Amava così tanto l’istituto che ci ha accompagnato affinché ognuna di noi prendesse in capo compiti e responsabilità. È stata un esempio». Originaria di Lodi, arrivò nell’istituto di via Balestra nel 1991 come insegnante ma, ancora prima, come alunna: dopo aver preso i voti, s’iscrisse infatti alla seconda, terza e quarta magistrale.
Tre anni fa, venne nominata nel consiglio provinciale, dove per provinciale s’intende nazionale, delle canossiane: era capace di prendere la macchina e dirigersi a Verona, anche poco dopo aver sostenuto il suo ciclo di chemioterapia.
Non ha rinunciato a partecipare all’ultimo consiglio, così come, nonostante la crisi arrivata in settimana, stava riflettendo se fosse opportuno o meno svolgere il prossimo open day in presenza. Trasportata d’urgenza al Fatebenfratelli di Erba, è riuscita a tornare a Como prima di morire. «Donna tenace e lungimirante, ci hai testimoniato che dove non arriva l’uomo, arriva la Provvidenza. Ogni giorno, al Canossa, faremo tesoro di questo insegnamento», è il messaggio del consiglio di direzione.
«L’ultimo messaggio che ci ha lasciato – conclude invece Saladini – era “vogliatevi bene”. Ha sempre tenuto fede al proprio ideale, mettendo al centro la formazione, senza mai accantonarli per rincorrere il profitto». Oggi, alle 18, in Duomo il rosario. Mentre lunedì, sempre in cattedrale, alle 10, è in programma il funerale.
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