Aggrediti al pronto soccorso
Due feriti al Sant’Anna

Due guardie dell’ospedale colpite da un giovane ubriaco

Venerdì in un giorno ben tre episodi di violenza nel reparto di emergenza

Ancora una volta operatori del pronto soccorso e addetti alla sicurezza dell’ospedale Sant’Anna vittime di aggressioni verbali e fisiche. L’ultimo episodio venerdì scorso, 28 luglio, quando due guardie sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari. Per entrambi tre giorni di prognosi. Una situazionen che pone ancora una volta l’attenzione sulla questione sicurezza all’interno del presidio. L’azienda nel 2015, proprio a causa di ripetuti episodi di questo tipo, ha attivato un servizio di consulenza legale e psicologica per i dipendenti.

Nella sola giornata di venerdì sono stati tre gli episodi che hanno messo a dura la prova gli operatori del pronto soccorso che hanno dovuto richiedere l’intervento della sicurezza. In poche ore si è dovuto far fronte a tre persone in stato di agitazione, due per patologie psichiatriche e una per abuso di alcolici, che hanno creato altrettante situazioni di disagio.

Si è trattato in due casi di persone di circa 50anni, italiane, già note agli operatori del pronto soccorso che sono arrivate in ospedale, uno accompagnato dal 118 e l’altro dalle forze dell’ordine. Seppur a fatica in questi due casi si è riuscita a contenere la situazione e a ricoverare i due personaggi molesti.

È andata peggio con il terzo episodio. A dare i numeri è stato un ragazzo straniero di 33 anni arrivato in ospedale con le forze dell’ordine. Il 33enne ha prima iniziato a insultare le persone di turno, poi gli addetti alla sicurezza. Il ragazzo dopo le offese ha iniziato a prendere a calci e pugni barelle, carrelli e tutti gli oggetti a portata di mano, poi si è scagliato sugli uomini della sicurezza.

Durante la colluttazione due guardie del Sant’Anna hanno rimediato botte e ferite. I medici hanno previsto per entrambi una prognosi di tre giorni. Una situazione psicologicamente difficile per tutti gli operatori che più volte hanno manifestato la propria preoccupazione.

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