Cronaca / Como città
Sabato 03 Marzo 2018
Appello per i clochard al gelo
«Ce ne sono 15 senza un rifugio»
L’appello, lanciato da “Como Accoglie”, associazione impegnata nell’assistenza notturna con i tendoni al Cardinal Ferrari, ripropone il problema, accentuato dalle basse temperature, di chi resta fuori dal circuito dell’accoglienza notturna
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«Tutte le sere accompagniamo circa una quindicina di persone, che non trovano posto ai tendoni dell’emergenza freddo, presso un’accoglienza di fortuna fuori città», spiega la presidente di “Como Accoglie” Marta Pezzati, riferendosi con tutta probabilità alla parrocchia di Rebbio.
«Stasera – scriveva ieri - e nelle prossime sere, se continuasse a nevicare, non saremo in grado di garantire il nostro servizio. Segnaliamo la cosa affinché sia indicata una soluzione alternativa idonea». La lettera è stata inviata anche al sindaco e all’assessore ai Servizi sociali Alessandra Locatelli. «Ci agganciamo alla proposta fatta sulla stazione, per noi era una bella idea – specifica Pezzati – il nostro intento è porre un problema e sottolineare la situazione».
Nei giorni scorsi, in capogruppo in Comune di Fratelli d’Italia Patrizia Maesani aveva chiesto al sindaco Mario Landriscina l’apertura straordinaria della stazione per i senza dimora che restano, spesso per loro scelta, senza un riparo. Un’opzione non considerata percorribile dal primo cittadino e valutata non utile anche da Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como.Circa l’accoglienza notturna, a Como si contano in totale più di duecento posti: 60 al dormitorio di via Napoleona, 50 alle tende del centro Cardinal Ferrari, 40 all’Ozanam, 37 all’emergenza freddo, 19 ai Comboniani. La maggior parte di questi centri hanno una popolazione “stabile”: ogni notte, sebbene i conteggi siano difficili da fare, restano fuori dal sistema meno di una ventina di persone.
Intanto, nei giorni scorsi sono stati aggiunti altri posti letto nel dormitorio in via Sirtori e anche nei tendoni collocati all’interno del Centro pastorale Cardinal Ferrari per l’accoglienza dei migranti in transito. Inoltre, sempre al dormitorio di via Sirtori, è stato posticipato l’orario di uscita di chi resta a dormire a dopo le 9.30, distribuendo la colazione direttamente all’interno della struttura.
Inoltre, considerato il freddo di questi giorni, la Caritas ha deciso d’anticipare alle nove l’apertura del centro diurno presso la chiesa di San Donnino. Si sta, infine, valutando la possibilità di prolungare i giorni d’apertura così da garantire, insieme al centro “Il rifugio” dell’opera don Guanella, la copertura per l’intera giornata.
A. Qua.
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