Archeologico, museo da toccare
Nelle sale le schede in braille

Como. L’iniziativa in collaborazione con l’Unione ciechi. Il presidente La Corte:«Passo verso l’autonomia»

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Un museo “da toccare” per andare oltre la disabilità. È una novità importante quella realizzata al Museo Archeologico dove ieri sono state installate le schede di sala in alfabeto braille, realizzate dalla Biblioteca nazionale per i Ciechi Regina Margherita di Monza in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi Ipovedenti di Como, che permetteranno agli utenti non vedenti ed ipovedenti di visitare in autonomia il percorso espositivo.

I diversi pannelli saranno posizionati all’interno di ogni sala – divisi nelle diverse aree protostorica e romana – e contengono informazioni riassuntive sui materiali e gli oggetti esposti in modo che i visitatori possano, attraverso il tatto, entrare nel racconto della storia e poter quindi diventare parti integranti nel museo.

Un piccolo importante passo che rappresenta però solo l’inizio di un percorso verso l’inclusione e l’autonomia: l’obiettivo, infatti, è quello di dotare nel prossimo futuro il Museo Archeologico “Paolo Giovio” di singoli pannelli informativi associati a tutte le opere che si possono toccare, in modo da ampliare ancora di più l’esperienza sensoriale per tutti coloro che non possono ammirare il museo attraverso la vista.

«È una iniziativa molto bella – spiega il sindaco Mario Lucini – e non solo perché rende la nostra città sempre più accessibile a tutti, dando quindi a Como un valore aggiunto, ma anche perché queste schede sono il frutto di un lavoro di collaborazione tra diverse associazioni». I pannelli installati ieri sono infatti stati realizzati dalla sezione locali Uici assieme al Centro Italiano Femminile e Agorà, incontri culturali albatesi.

«Ci permette di visitare il museo in autonomia – spiega Claudio La Corte, presidente Unione ciechi ed ipovedenti di Como – e tutto ciò che va in direzione dell’autonomia e dell’inclusione è positivo, lavoriamo da anni in questo senso; per noi infatti è fondamentale poter toccare e scoprire usando il tatto, le mani ci permettono di vedere, sostituiscono la vista». Il Museo Giovio si aggiunge così alla Pinacoteca civica, dove le schede braille sono disponibili già dal 2012. «In Pinacoteca – spiega l’assessore Luigi Cavadini – è stata dotata di didascalie in braille tutta la zona medievale, e per questo dobbiamo ringraziare l’Uici che in questi anni ci ha insegnato molto». I nuovi pannelli sono stati inaugurati in occasione della Giornata Internazionale dei Musei, l’appuntamento istituito nel 1977 per comunicare «l’importanza dei musei come luoghi di scambio e arricchimento culturale».

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