Arriva la rotonda sulla Napoleona
E Como già si divide

Avviato il cantiere in fondo alla Napoleona. Lucini: «I tecnici avevano dato parere contrario». Lorini si è detto scettico. Tajana: «Giusto provare »

Un cerchio arancione sull’asfalto che delimita la sagoma di quella che sta per diventare la nuova rotatoria in fondo alla Napoleona e la rimozione degli spartitraffico e dei paletti. Sono iniziati così, ieri, i lavori tanto annunciati e altrettanto rinviati per la realizzazione della rotonda. Una modifica viabilistica che, ancora prima di essere realizzata e testata, già divide. Il dibattito, del resto, va avanti da anni. L’amministrazione Lucini aveva analizzato la possibilità della rotatoria, ma l’aveva poi accantonata dopo le perplessità dei tecnici. «Nel primo anno - commenta l’ex sindaco Mario Lucini - avevamo intenzione di farla e il progetto era pronto. Secondo gli uffici, però, le dimensioni non erano adeguate e, quindi, secondo loto avrebbe peggiorato la situazione. A quel punto avevamo preso atto della valutazione tecnica, che venne poi confermata due anni dopo dal piano del traffico redatto dalla società Polinomia. Con i pareri tecnici contrari noi avevamo ritenuto che non avesse senso realizzarlo, adesso non so cosa sia cambiato».

Il no era arrivato da Pierantonio Lorini dirigente a Viabilità e Strade e in pensione dall’inizio di agosto. Solo una manciata di giorni fa lo stesso Lorini aveva ribadito le sue perplessità. «Io fui incaricato di studiarla e, sulla base della mia esperienza e dei metodi di calcolo che ho sempre utilizzato, - le sue parole - una rotatoria di quelle dimensioni non risultava efficace. Il mio approccio è questo: se le verifiche teoriche danno un buon risultato, allora si passa alla sperimentazione per ottimizzarle».

Vede di buon occhio una sperimentazione Tino Tajana, ex ingegnere capo del Comune: «Faccio la premessa che la soluzione definitiva, anche dal punto di vista urbanistico, si avrà con la creazione del nodo cerniera della Ticosa e, quindi, con la rotatoria in viale Roosevelt. Detto questo la situazione del traffico a Como e in quella zona in attesa della soluzione definitiva merita che si faccia un tentativo. Una sperimentazione di lunga durata che consenta di valutare tutti i pro e i contro». Tra i motivi che mette sul tavolo chi è critico, c’è anche quello di possibili ripercussioni sul trasporto pubblico. Da Asf per ora non si sbilanciano, ma valutano un altro aspetto: «La rotatoria - fanno sapere dall’azienda - può essere d’aiuto perché magari diminuiscono gli incidenti (che spesso vedono proprio coinvolti bus che, pur avendo la precedenza, si ritrovano auto sulla corsia, ndr)». Sorride l’avvocato Mario Lavatelli, presidente dell’Associazione utenti della strada (Acus), che aveva chiesto a gran voce i lavori: «I dettagli tecnici non li abbiamo visti, ma a noi interessa che si faccia l’intervento per risolvere i problemi viabilistici, compresa la pericolosità dell’uscita da via Albricci, che verrà meno. Siamo contenti e ci auguriamo un uso responsabile della rotatoria. In futuro auspichiamo interventi anche all’incrocio tra via Bellinzona e via Per Cernobbio».

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