Cronaca / Como città
Mercoledì 26 Giugno 2019
Artisti di strada, l’ultima del Comune
Una giuria valuterà il loro talento
La maggioranza ha accolto la proposta di Alessandro Rapinese: «Così garantiamo spettacoli di qualità». L’opposizione: «Siamo a X Factor»
Una commissione culturale dovrà autorizzare gli spettacoli degli artisti di strada.
La maggioranza in consiglio comunale lunedì sera ha approvato un emendamento proposto dal capogruppo di minoranza dell’omonima lista Alessandro Rapinese sul regolamento della polizia locale, un argomento in discussione a Palazzo Cernezzi ormai da due mesi. Ecco il testo della proposta: «L’esercizio dell’arte di strada è consentito previa autorizzazione da una commissione composta da almeno 5 esponenti del mondo della cultura comasca che si esprimerà nel rispetto di apposito regolamento che il consiglio comunale approverà entro 12 mesi dall’entrata in vigore del presente. Fino all’approvazione del citato regolamento le autorizzazione verranno rilasciate dalla giunta comunale a proprio insindacabile parere».
«Così evitiamo le forme musicali di accattonaggio – spiega lo stesso Rapinese – e garantiamo alla città spettacoli di qualità scelti da persone competenti».
In realtà la proposta è stata corretta in aula dal consigliere. La parola “autorizzazione” è stata sostituita dalla parola “previo parere” e nei primi 12 mesi non sarà “la giunta” a dare l’autorizzazione bensì “il dirigente competente”. La norma dunque è meno vincolante e più edulcorata. Resta il fatto che per esibirsi in piazza un artista dovrà chiedere l’autorizzazione, anche per pochi minuti. «L’esercizio dell’arte di strada così dovrà essere autorizzato – ragiona Donatello Ghezzo, il comandante della polizia locale che in qualità di dirigente comunale ha seguito la costruzione del regolamento in discussione – prima da un responsabile di Palazzo Cernezzi e poi entro 12 mesi da una commissione. Però occorre guardare anche all’occupazione del suolo pubblico, bisogna intepretare meglio la prima parte dell’emendamento. Serve tempo per capire come agire una volta che il regolamento verrà davvero approvato». Dopo aver discusso 120 emendamenti in due mesi di lavoro il consiglio comunale lunedì prossimo dovrebbe arrivare al voto finale.
Sull’emendamento Rapinese in compenso in aula lunedì si è acceso il confronto. «Siamo ad X Factor – dice Vittorio Nessi capogruppo di Scelta Civica – è una proposta inquietante. La commissione culturale dovrà valutare il valore dei clown, dei mangiafuoco e dei madonnari che vorranno esibirsi in piazza. Ancora più assurdo è il fatto che, dopo due mesi di discussione in consiglio comunale, si vorrebbe approvare un regolamento che rimanda ad un altro regolamento da approvarsi entro un anno. La maggioranza millanta un’anacronistica e illiberale censura preventiva su attività di per sé povere, improvvisate e difficilmente imprigionabili». Secondo Bruno Magatti, capogruppo di Civitas: «Così torniamo ai regimi cileni e sovietici che censuravano l’arte». Ada Mantovani, ora nel gruppo misto, ma prima storica colonna della lista Rapinese, si dice dubbiosa ed ha preferito astenersi. «Abbiamo sempre detto no al biscotto tra la maggioranza e Rapinese – dicono Davide Gervasoni e Luca Biondi per il gruppo di Forza Italia – avremmo preferito una discussione più serena. Non eravamo più presenti in aula al momento del voto all’emendamento, ma la nostra linea è sempre stata l’astensione». Come detto da definire ci saranno poi le indicazioni diverse presenti, invece, nel regolamento sull’occupazione del suolo pubblico.
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