«I condizionatori dovrebbero essere un diritto umano». Intanto aumentano in provincia

Caldo Salgono le temperature e accendere il condizionatore sembra in molti casi l’unica salvezza, ma per tante persone non è possibile farlo: di qui la proposta di renderlo un diritto per tutti

Mentre i gradi salgono e il lago scende, aumenta il numero di condizionatori acquistati sul nostro territorio e le spese legate al tentativo di trovare, anche se per pochi attimi, refrigerio da un’estate rovente che non allenta la morsa. Alle temperature elevate - in provincia si sono superati i 37 gradi - si aggiungono anche altri fatti significativi per avere il quadro completo di questa stagione: il taglio delle forniture di gas, conseguente alla guerra in Ucraina, e l’aumento del prezzo dell’energia.

Sempre più persone nonostante questo scelgono di acquistare un condizionatore quest’estate, per riuscire a tenere testa al caldo: in provincia di Como si è registrato un 40% in più degli acquisti rispetto alle scorse estati. Insomma, sopravvivere senza una minima promessa di aria fresca per molti è diventato impensabile.

In tutto il mondo ci sono due miliardi di condizionatori attivi

Il dato locale si cala perfettamente in un quadro internazionale che vede un aumento significativo dell’utilizzo di questi strumenti. Sono due miliardi in tutto il mondo gli impianti di aria condizionata esistenti, anche se la maggior concentrazione si riscontra nei paesi più ricchi e nello specifico nel nord America e nell’Asia orientale. Ma, come ben sappiamo, non sono certo queste le regioni più calde del mondo.

Si fa riferimento all’Africa, naturalmente, ma anche all’Asia meridionale, che proprio quest’anno ha stabilito un record per le ondate di calore e dove molte persone muoiono di caldo, e ad altre zone fortemente colpite dalle ondate di caldo sempre più intense quest’anno. Il condizionatore insomma, nonostante sia un’invenzione tecnologica introdotta 120 anni fa, per molte persone che ne avrebbero bisogno, resta un lusso. Infatti, nelle regioni più povere del mondo solo il 12% delle famiglie lo possiede, in netta contrapposizione al dato di paesi come Stati Uniti e Giappone, dove il 90% delle famiglie può godere del refrigerio dato dall’aria condizionata. E se pensiamo a quanto costa acquistare e mantenere operativo un condizionatore per le ore necessarie al benessere quotidiano nel nostro territorio, ci rendiamo conto di quanto questa abitudine sia davvero al di fuori della portata delle aree più povere del mondo.

La proposta viene da un giornale, Scientific American

Su questa scia si è proposto, a partire dal giornale Scientific American, una delle più antiche e prestigiose riviste di divulgazione scientifica (appartiene al Nature Publishing Group), di rendere quello dell’aria condizionata un diritto umano, dal momento che il numero di persone che per sopravvivere ne hanno bisogno sta sempre più aumentando. L’opinione espressa sul giornale è quella di Rose M. Mutiso e Jacob Kincer dell’Energy for Growth Hub e di Morgan D. Bazilian e Brooke Bowser del Payne Insitute for Public Policy presso la Colorado School of Mines, in un articolo intitolato “Il condizionamento dell’aria dovrebbe essere un diritto umano nella crisi climatica”.

«Dobbiamo accettare il fatto che un raffreddamento adeguato è un bisogno umano urgente in un clima caldo - sostengono gli autori dell’articolo - Le interruzioni causate dal caldo estremo continueranno a crescere e sarà necessario l’accesso a una tecnologia di raffreddamento equa per garantire la sopravvivenza e la prosperità economica dei miliardi di persone che vivono nelle regioni tropicali».

Attenzione all’impatto ecologico

È chiaro che una proposta di questo tipo prevedrebbe l’aumento sensibile del numero di condizionatori attivi sul pianeta. Condizionatori che, perlopiù, funzionano consumando carbonio. Questa considerazione, che gli autori dell’articolo non ignorano, non deve condurre a un rigetto della riflessione ma può essere una spinta a un miglioramento tecnologico tanto dell’efficienza quanto del funzionamento dei condizionatori. Un’urgenza significativa se si considerano infine due previsioni per il futuro.

Da un lato, secondo recenti calcoli, entro il 2050 le zone aride arriveranno a coprire il 50 e il 60% del del nostro pianeta. Dall’altro, stando a quanto afferma l’Agenzia internazionale per l’energia, si aggiungeranno entro il 2050 4 miliardi di condizionatori sul pianeta. E se il “diritto all’aria condizionata” per ora resta una proposta, l’aumento della temperatura e i gravi disagi che questo comporta in diverse parti del mondo sono invece fatti da cui non si può scappare.

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