Cronaca / Como città
Domenica 19 Dicembre 2021
Baby gang tra Como e Lugano
Un anno per evitare la condanna
Il giudice dei minori ammette un ragazzino comasco alla cosiddetta “prova”
Il giudice del Tribunale dei Minori, Nicoletta Cremona (già magistrato del Tribunale di Como) ha ammesso alla prova – per la durata di un anno che scadrà nel prossimo mese di dicembre – un ragazzo oggi di 18 anni del Comasco accusato di aver fatto parte di una baby gang (quando aveva appena 15 anni) che agiva a cavallo tra Como e Lugano.
L’udienza, che si è tenuta a Milano, ha affrontato una lunga serie di contestazioni che andavano da pesantissimi atti di bullismo nei confronti di un coetaneo, ad accuse di rapina e spaccio. Secondo le indagini, portate avanti in parallelo dalla Polizia Cantonale in Svizzera e dai Carabinieri in Italia, la banda – composta soprattutto da ragazzi svizzeri ma con inserito anche il ragazzino comasco – avrebbe compiuto reiterati atti di bullismo nei confronti di quei compagni che venivano identificati me i più deboli.
Un 15enne fu preso di mira più degli altri: in una occasione fu picchiato e ripreso con un telefonino per essere umiliato, e il video fu poi pubblicato dalla baby gang sui profili social. In un secondo episodio fu avvicinato mentre pranzava in un ristorante e costretto a scappare dal retro del locale per non essere picchiato. La vittima preferita, poi, non poteva avvicinarsi alla scuola in motorino per evitare che il mezzo venisse danneggiato. Doveva così lasciarlo ben distante e cercare di avvicinarsi all’istituto senza farsi notare dalla baby gang.
Ma nell’attività della banda italo ticinese, che avrebbe agito tra il 2017 e il 2018, rientravano anche altre attività illecite come cessioni di sostanze stupefacenti, la rapina di una catenina d’oro, il danneggiamento di una decina di magliette indossate da coetanei e rese inutilizzabili e molto altro.
In casi come questo di cui stiamo parlando, quando cioè i reati vengono commessi sia da una parte sia dall’altra del confine, tocca alle Procure di residenza processare gli indagati. Per questo motivo il ragazzo italiano, che oggi ha 18 anni, è comparso davanti al Tribunale dei Minori di Milano assistito dall’avvocato Ferruccio Felice . È stato ammesso alla prova con una verifica intermedia fissata a marzo e controlli tossicologici permanenti. Disposta anche l’impossibilità a espatriare, il controllo delle frequentazioni e la previsione di lavori di pubblica utilità. Nel dicembre del 2022 il suo percorso verrà valutato e, se positivo, i reati verranno dichiarati estinti.
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