Bambino ustionato al campo scout
Al via le udienze dai giudici di pace

Sotto accusa il vice capo e il responsabile del gruppo di cui faceva parte il bimbo finito in ospedale

È iniziato, ma è subito stato aggiornato al prossimo mese di ottobre, il processo a carico di un vice capo scout e del responsabile del gruppo dell’Associazione Soccorritori Italiani Scout di Milano accusati di aver causato - per colpa - l’incidente nel quale un bambino di otto anni era rimasto ustionato al volto e alle mani.

L’incidente era avvenuto una sera del giugno 2019 all’esterno della Casa Scout don Titino nella Spina Verde. Secondo quanto aveva ricostruito l’inchiesta della Procura il giovane vice capo scout che si trovava con il gruppo di bambini quella sera tutti attorno al fuoco, avrebbe incredibilmente spruzzato dell’alcol sul braciere rovente direttamente da una bottiglietta, contravvenendo a ogni regola di sicurezza. Risultato, il ritorno di fiamma ha incendiato la bottiglietta d’alcol e, soprattutto, ha investito in pieno un bambino di otto anni rimasto ustionato al volto e alle mani e costretto a settimane di ospedale per guarire.

Davanti al giudice di pace sono così finiti il ragazzo la cui imprudenza ha causato il ritorno di fiamma e il responsabile del gruppo che era ospiti nella struttura di Prestino.

L’incidente, come detto, era accaduto all’esterno della casa scout intitolata alla memoria di Don Titino, nei boschi della Spina Verde. Il bambino stava svolgendo il classico campo estivo dei lupetti con il suo gruppo. Nei giorni immediatamente successivi all’incidente, gli inquirenti avevano anche sollevato riserve circa la decisione del vice capo scout di non chiamare il 112 ma di procedere al trasporto in ospedale a bordo di un’auto privata.

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