Bancarotta Sca: le accuse
Per Bruni c’è anche la truffa

L’inchiestaDieci sotto accusa per il tracollo della concessionaria Mercedes Non esistevano i diamanti a garanzia dei titoli proposti dall’ex sindaco

Ventisette auto fatte sparire, una storica concessionaria fallita, milioni di euro in obbligazioni garantite da diamanti che non sono mai esistiti, lauti compensi ricevuti quando ormai la società era sull’orlo della bancarotta. La Procura di Como chiude l’inchiesta sul dissesto della Mercedes Sca e presenta il conto a dieci imputati finiti sotto accusa per una lunga serie di reati. Principale indagato l’ex sindaco di Como, Stefano Bruni, che anche grazie alla credibilità ottenuta dall’aver ricoperto la carica di primo cittadino per dieci anni sarebbe riuscito (queste, almeno, le accuse della Procura) a piazzare obbligazioni senza valore e a truffare un’altra concessionaria ( Serratore auto) facendosi consegnare poco meno di 300mila euro di auto senza pagarle.

Ora, con l’avviso chiusura indagini, gli indagati hanno la possibilità di proporre memorie difensive per cercare di evitare una richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura.

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