Cronaca / Como città
Mercoledì 14 Novembre 2018
Bassone, arrivano 350mila euro
Butti: «È solo una presa in giro»
Il ministro Bonafede annuncia lavori straordinari sulla struttura. Il deputato comasco di Fratelli d’Italia aveva presentato una interrogazione
«Trentacinque anni portati molto male»: l’età di mezzo non è la miglior stagione per il carcere del Bassone, che in realtà non ha mai vissuto un periodo veramente florido, stante il sovraffollamento endemico che lo caratterizza, a cui fa da contraltare una situazione del personale decisamente carente: molti meno delle 236 unità previste dalla pianta organica.
Ma è ancora la cifra della popolazione carceraria ad impressionare: quei 236 agenti dovrebbero relazionarsi con non più di 231 detenuti, 201 uomini e trenta donne. Un rapporto di uno a uno. In realtà siamo a 212 agenti (ma operativi sono molti di meno) per 442 carcerati: 396 uomini e 46 donne. Quasi un agente ogni due detenuti.
Cifre contenute in un documento del Ministero della Giustizia: segnatamente, la risposta che il ministro Alfonso Bonafede ha fornito ad Alessio Butti, deputato FdI, che aveva presentato una interrogazione sulle precarie condizioni della casa circondariale comasca, oggetto più volte di segnalazioni da parte degli agenti che vi lavorano.
Una nota positiva c’è: il ministro annuncia lo stanziamento di 350mila euro «per lavori di manutenzione straordinaria della caserma degli agenti, consistenti principalmente nell’adeguamento degli impianti idrico sanitari».
Una risposta che non soddisfa l’onorevole comasco: «Il “mal comune mezzo gaudio” per cui al carcere del Bassone di Como gli agenti della Penitenziaria dovrebbero essere felici perché di poco al di sotto della media organico nazionale, suona come una presa in giro» scrive in una nota stampa. «Quello di Como è un carcere di frontiera, con tutto ciò che ne consegue. La situazione è divenuta intollerabile e alla carenza di personale e al degrado gestionale si aggiunge un elevato indice di sovraffollamento della popolazione detenuta che si stima arrivi al 186%». «In una struttura che ha circa 35 anni portati molto male - aggiunge il deputato di FdI - e che vede operativi meno di 200 agenti della Polizia penitenziaria, sono ospitate circa 450 persone di cui oltre il 50% sono stranieri. I livelli di sicurezza sono molto bassi e la direzione del penitenziario ha recentemente segnalato come per gli agenti sia particolarmente difficile intervenire per disciplinare la convivenza tra i troppi detenuti. Inoltre, gli automezzi in dotazione al nucleo traduzioni e piantonamenti risultano spesso inidonei: alcuni di questi hanno dai 300 ai 500mila chilometri e diversi altri risultano addirittura privi del collaudo».
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