Cronaca / Como città
Lunedì 02 Gennaio 2023
Benzina, abolito lo sconto sulle accise: è pareggio con la Svizzera
Le nostre tasche Sono scattati ieri i primi aumenti di 18 cent dopo lo stop agli sconti sulle accise, oggi tocca agli altri - A Chiasso un litro di verde a 1,79 euro mentre in città a 1,85: 6 cent di differenza. In cintura 1.76 euro dopo il rincaro
A Como in qualche distributore il sorpasso è già avvenuto ieri e altri si adegueranno oggi, mentre in provincia i prezzi si confermano più competitivi. Fatto sta che dopo le lunghe code di sabato ai benzinai italiani per approfittare dell’ultimo pieno con gli sgravi fiscali sulle accise, da ieri l’aumento in Italia di circa 18 centesimi ha di fatto ridotto drasticamente il divario con il Ticino. E, come detto, al di là del confine, almeno rispetto al capoluogo, si torna a spendere meno. Una differenza di circa 6 centesimi sulla benzina tenendo conto che ieri a Chiasso un litro di verde costava 1,79 euro mentre in città chi ha aggiornato i tabelloni è arrivato a 1,847 euro al litro.
E’ l’effetto del provvedimento del governo meloni
In cintura, dove solitamente i prezzi sono più bassi, ieri i primi adeguamenti arrivavano ad esempio a 1,76 a sulla statale dei Giovi, quindi con ancora un piccolo margine di vantaggio rispetto ai distributori elvetici.
Tornando al capoluogo, va detto che se i sei centesimi al litro non sono tali da incentivare a varcare il confine, discorso diverso vale per i frontalieri e, comunque, per i ticinesi che non avranno più convenienza a fare a Como la benzina in aggiunta alla spesa.
Quanto sta avvenendo è l’effetto della decisione del Governo Meloni di non confermare la misura che calmierava i prezzi del carburante: lo sconto, inizialmente previsto di 30 centesimi dal governo Draghi e poi ridotto a 18 da Meloni, è terminato ufficialmente con l’ultimo giorno dell’anno. Va tuttavia sottolineato che i prezzi medi italiani sono tornati a livelli del 2021, ma di certo l’eliminazione dello sgravio non fa felici gli automobilisti.
Fa sorridere, invece, il Ticino, finito in ginocchio a causa della misura decisa da Roma all’inizio del 2022. Luca Giampietro, ceo di City Carburoil intervistato da Ticinonews ha parlato senza dubbio di «buona notizia» riferendosi agli aumenti italiani. «Questo va a correggere una distorsione nel mercato che va avanti da dieci mesi - le sue parole al sito ticinese - ed è una buona notizia per noi che vendiamo carburante, ma anche per le casse federali. I distributori ticinesi torneranno ad essere competitivi, i frontalieri torneranno a fare il pieno e la situazione migliorerà». Giampietro ha anche chiarito che questo porterà diversi benzinai (non tutti) che avevano chiuso a causa della fuga della clientela a riaprire.
Per gli esercenti svizzeri si tratta di una buona notizia
Se per la benzina si è arrivati al pareggio e alla convenienza svizzera, per il diesel il discorso è diverso. A Chiasso costa 2,05 centesimi al litro mentre a Como 1.937, prezzo che decreta un risparmio in Italia di circa 10 cent al litro. Nei Comuni di cintura, ad esempio lungo la statale dei Giovi, dopo il ritocco il diesel viene venduto a 1,84 cent al litro: in questo caso si arriva a risparmiare 20 centesimi al litro. Situazione che, abbinata alla spesa, vedrà comunque auto con targa svizzera continuare a scegliere il Comasco.
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