Cronaca / Como città
Sabato 11 Luglio 2020
Bidelli, segretari e tecnici
Sul Lario ne mancano 245
Scuola, sono moltissimi i posti ancora scoperti negli istituti comaschi - Allarme dei sindacati: «Troppi ruoli da coprire a meno di due mesi dal via»
I pensionamenti e i trasferimenti fuori provincia, spesso con destinazione le regioni del Sud, svuotano le scuole lariane (già carenti) di collaboratori scolastici, assistenti amministrativi, tecnici e i direttori amministrativi. In totale, a due mesi dall’inizio delle lezioni, i posti disponibili sono addirittura 245.
I numeri sono superiori al solito. In più, in previsione di settembre e delle accortezze necessarie per ricominciare in sicurezza, rischiano d’essere addirittura allarmanti: verrebbero a mancare le persone che si occupano della sorveglianza, dell’apertura e chiusura dei plessi, della sanificazione, della parte amministrativa e tecnica degli istituti.
«Le graduatorie degli assistenti amministrativi – commenta Gerardo Salvo, segretario della Scuola Uil del Lario – per esempio, sono esaurite e rischiamo di non avere abbastanza persone per coprire i posti. Del resto, come sindacati noi abbiamo chiesto tempo fa al governo un potenziamento dell’organico “ata”. Si fosse ottenuto, a quest’ora non avremmo questi problemi. Il ministero ha promesso le assunzioni, però a tempo determinato e per un anno. Ma, qualora il Covid impedisse la riapertura degli istituti, potrebbe anche essere preso in considerazione il licenziamento».
Per Albino Gentile, segretario Cisl Scuola dei Laghi, chi fornisce le indicazioni ha in mente solo la didattica: «Non si pone il problema – precisa - che i bambini, come tutti gli esseri umani, hanno necessità fisiologiche… Dunque servono dei bagni adeguati e soprattutto qualcuno che li vada a pulire. Oppure pensiamo alla gestione degli spazi per le mense». A settembre assisteremo in alcuni casi a uno sdoppiamento delle classi: «Ma non raddoppieranno il numero dei collaboratori. Come dobbiamo risolvere la situazione? Nello stesso modo in cui si è cercato di affrontarla nel campo della sanità: effettuare una valutazione puntuale dell’organico necessario, non una semplice stima, verificando qual è il fabbisogno e intervenendo di conseguenza».
L’assenza di collaboratori scolastici pone alcuni istituti comprensivi in una situazione emergenziale, vista la quantità di plessi. «Del resto – conclude Rosaria Maietta, segretaria Flc Cgil Como - i compiti vanno dall’apertura e dalla chiusura del plesso alla sorveglianza e all’assistenza degli alunni, passando per la pulizia. E più gli alunni sono piccoli, più ci vuole attenzione. In una posizione complicatissima saranno anche gli assistenti amministrativi, fra quelli con il carico di lavoro maggiore in prospettiva a settembre».
A proposito di problemi, per le superiori resta il grande nodo irrisolto dei trasporti. A questo proposito, alcune superiori, per esempio il Volta e il Carcano, hanno invitato i genitori a compilare un questionario indicando il paese di provenienza e il mezzo utilizzato per andare a scuola, così da organizzare al meglio gli ingressi scaglionati e, in caso, la didattica mista.
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