Borghi, nuova polemica
«Salute? Prima il lavoro»

ll deputato leghista in Parlamento al premier«Non faccia scaletta di valori». I pentastellati all’attacco:«Dopo Toti, eccone un altro»

Nuovo vespaio di polemiche attorno alle dichiarazioni ieri alla Camera fatte dal deputato e consigliere comasco Claudio Borghi direttamente al premier Conte: «Lei ha detto che il diritto alla salute è preliminare su tutti gli altri diritti costituzionali? Ma come si permette di fare una scaletta dei valori costituzionali? I diritti costituzionali sono tutti importanti alla stessa maniera e se per caso i numeri qualcosa contano il diritto alla salute è al numero 32, il diritto al lavoro è invece è al quarto». E ancora: «E le ricordo l’uno, che dice che l’Italia è una repubblica democratica, dove si decide tutti assieme e dove non decide lei, fondata sul lavoro, quindi non fondata sulla salute e sui dpcm. E la sovranità appartiene al popolo».

Parole che hanno sollevato l’ira del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba: «Dopo l’infelice uscita di Toti sugli “anziani improduttivi”, oggi sono arrivate anche le dichiarazioni shock del leghista Borghi alla Camera sulla tutela della salute, considerata non prioritaria nella scala dei valori costituzionali». Erba se l’è presa poi con la Regione a guida leghista: «Se la giunta regionale avesse lavorato in anticipo tutelando la salute avremmo garantito anche il diritto al lavoro».

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