Borgo Vico, l’autogol del Comune
“Scomparso” un autosilo da 65 posti

L’accordo con i costruttori dell’ex Subalpina prevedeva anche un posteggio pubblico. Ma la giunta Bruni rinunciò. Il consigliere Nessi: «Sono gli stessi che oggi invocano parcheggi»

A proposito di posteggi. Scartabellando tra un po’ di documenti inerenti la viabilità in zona Borgo Vico (tema che le polemiche sul caos natalizio hanno reso nuovamente attuale) e sottoponendo un’interrogazione al sindaco la cui risposta è arrivata l’altra sera, il consigliere comunale d’opposizione Vittorio Nessi ha scoperto che nel 2012 l’amministrazione municipale (giunta Bruni, centrodestra, più o meno la stessa coalizione di partiti che governa oggi) rinunciò a un autosilo interrato in largo Spluga (di fronte all’attuale hotel Hilton), nel quale avrebbero potuto prendere posto 65 auto su una superficie di 1.788 metri quadrati.

Il parcheggio, a cui il Comune preferì la somma di 624mila euro, doveva essere realizzato su un unico piano dalla stessa impresa che di lì a poco avrebbe dato il via ai lavori per la costruzione del complesso residenziale sorto sulle ceneri dell’ex Subalpina. Si chiamano “oneri di urbanizzazione primaria”, e sono opere la cui realizzazione il privato si accolla a beneficio della collettività, in cambio del permesso di costruire.

Tra l’altro qualcosa del genere era stato già realizzato - sempre in Borgo Vico ma qualche metro più a sud - nell’area Ex Serre Ratti, dove un altro autosilo di proprietà comunale è in funzione dall’epoca dell’inaugurazione del nuovo complesso residenziale, quello a ridosso dell’area ex Pessina Satex.

Sono posteggi che il Comune, da allora, affitta ai residenti, opzione che avrebbe potuto essere percorsa anche per la Subalpina.

C’è, ovviamente, anche un “revers” politico, che Nessi - consigliere di opposizione della lista “Svolta civica” - ha fatto rilevare l’altra sera in consiglio. E cioè che i partiti che all’epoca sostenevano quella giunta sono gli stessi che oggi propugnano la realizzazione di nuovi posteggi, non solo in Ticosa, ma anche all’ex scalo merci, piuttosto che sull’ex area Danzas di viale Innocenzo o ancora al Gallio.

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