Caldaia delle scuole
sempre accesa
«Ma è giusto così»

Il comignolo delle scuole di via XX settembre sbuffa, riscaldamento acceso anche durante le feste

Uno spreco di denaro pubblico? Il Comune smentisce e minimizza. La signora Nadia Carraro abita proprio di fronte al tetto della scuola primaria Battisti non lontana dalla stazione Como Borghi. «Sono al quarto piano, ho sempre sott’occhio il camino, funziona tutti i giorni tutto il giorno - racconta la cittadina comasca - non è mai successo durante le passate feste di Natale. Ho segnalato il fatto al Comune, ai vigili, all’azienda, per me si tratta di uno spreco, ma nessuno mi ha dato retta». Sentiti i responsabili comunali all’ambiente, poi ai lavori pubblici, la spiegazione fornita è che occorre sempre tenere una temperatura minima negli impianti di riscaldamento altrimenti con le gelate si corre il rischio che si rompa o si blocchi qualche pompa. Senza esagerare, ma la caldaia va accesa, secondo Palazzo Cernezzi questa è la prassi messa in pratica da tanti anni. Di recente la gestione dei riscaldamenti delle scuole cittadine è passata dalla Comocalor alla Nelsa, l’azienda sta cambiando diversi impianti ed è possibile che qualche macchina stia lavorando solo per effettuare dei test di funzionamento. Anche nelle scuole superiori, di competenza provinciale, c’è una temperatura minima da rispettare sempre, anche durante la chiusura delle scuole. È fissata per la precisione a dieci gradi. Sotto a questa asticella, spiegano i responsabili dell’ente provinciale, le sonde registrato il calo delle temperature fanno in automatico ripartire i riscaldamenti.

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