Cronaca / Como città
Venerdì 15 Luglio 2022
Caldo infernale a partire da oggi: paura per le risorse idriche in Regione
Emergenza siccità Nel territorio comasco oggi si toccheranno i 38 gradi, ma il caldo non sembra in diminuzione e senza precipitazioni all’orizzonte in Regione Lombardia si teme per le scorte di acqua, soprattutto per l’agricoltura
Avanza inesorabile e i primi giorni della settimana ne sono stati solo una blanda anteprima: il caldo infernale si abbatte sul territorio comasco a partire da oggi. Se ne parla ormai da giorni, ma è bene essere preparati ad affrontare con tutte le cautele necessarie le temperature da record del fine settimana.
La giornate più calda, secondo le previsioni segnalate da Meteo Como e da Meteo Bassa Comasca, è quella di oggi, con temperature massime che raggiungeranno anche i 37/38 gradi, mentre un lieve calo si registrerà nelle giornate di domani, sabato 16 luglio, e di lunedì 18 luglio. Le minime in ogni caso non sembrano destinate a scendere sotto i 25 gradi. la prossima settimana invece rischia di andare anche peggio, con temperature ancora elevatissime.
Responsabile dell’inesorabile salita della colonnina di mercurio è un anticiclione africano, mentre l’assenza di nubi o perturbazioni che possano frenare l’avanzata dell’aria calda spaventa, soprattutto viste le scarse riserve idriche della Lombardia e le condizioni critiche del lago.
Della crisi idrica ha parlato anche il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha fatto il punto della situazione insieme all’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, Massimo Settori. La paura è soprattutto per le riserve idriche destinate all’agricoltura che «si stanno esaurendo - come ha sottolineato il governatore - e oltre il 25-30 luglio non possiamo andare». Minor preoccupazione invece per l’acqua potabile, come ha rassicurato anche Como Acqua ieri in riferimento specifico al nostro territorio.
La situazione in ogni caso resta critica: la risorsa idrica è inferiore del 61% rispetto allo storico e la neve sulle montagne manca, come ha evidenziato Massimo Sertori, che ha anche fatto un appello ai cittadini lombardi a favore di un uso più consapevole dell’acqua. «Stiamo cercando di lavorare per scongiurare il più possibile lo stato di calamità, ma qualora vi fosse la necessità - ha sottolineato Sertori - siamo pronti a chiederlo».
Stato di calamità che differirebbe dallo stato di emergenza, già varato dal Consiglio dei ministri per la Regione Lombardia a causa della grave situazione di deficit idrico, come strumento di sostegno della popolazione, dell’ambiente e delle attività produttive. Diversamente invece - come spiegato l’assessore Sertori - lo stato di calamità, che è uno strumento legato eslcusivamente al settore agricolo, servirebbe a creare delle situazioni di indennizzo, a fatto avvenuto, come nel caso in cui si perdesse il raccolto.
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