Cardiologia, la difesa del primario
«Gravi errori in quell’indagine»

Sant’Anna: o direttore Carlo Campana affida ai suoi legali la replica al dossier degli ispettori «Denunciati problemi organizzativi, ma la direzione ha riconosciuto il massimo del punteggio»

«Il problema non sono io». Carlo Campana, il primario di Cardiologia del Sant’Anna, non ci sta a passare per agnello sacrificale. E con amici e collaboratori, in questi giorni, si è sfogato respingendo ogni ombra sul suo operato. Lo stesso fanno i suoi avvocati, Mario Lavatelli e Vincenzo Latorraca, a cui il primario (che ha preferito non rispondere direttamente alle domande de La Provincia) ha delegato la replica alle accuse contenute nel dossier realizzato, su mandato della direzione sanitaria del Sant’Anna, da una commissione ispettiva.

La posizione dei legali del direttore di Cardiologia si può sintetizzare così: «Innanzitutto va subito sottolineato come non vi sia alcun provvedimento a carico del dottor Campana. Gli ispettori sono giunti dunque a un giudizio parziale su cui l’azienda, in quattro mesi, non ha preso alcuna posizione. Secondo: l’ispezione è avvenuta senza alcun contraddittorio, addirittura la richiesta di nomina di consulenti da parte del dottor Campana è stata respinta. Terzo: nel documento vi sono omissioni importanti, prima di tutte la modifica dell’organizzazione del lavoro nell’unità operativa a inizio 2017 che ha tolto emodinamica dalla Cardiologia. Quarto: mentre nel documento si riportano asserite criticità organizzative nel reparto, la direzione aziendale ha riconosciuto su questo punto al primario il massimo del punteggio, cento su cento. Infine, ed è il dato più importante, i numeri riferiti a conseguenze per i pazienti sono così esigui da non essere neppure stati tenuti in considerazione e comunque ampiamente sotto la media. E in reparto non c’è alcun rischio per i pazienti».

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