Cronaca / Como città
Lunedì 30 Maggio 2016
Cartoline a Renzi per il lungolago
La nostra campagna non si ferma
Dopo il grande successo in piazza del Duomo del banchetto con i giornalisti de La Provincia, la nostra campagna va avanti. E’ ancora possibile firmare le cartoline riconsegnandole alla nostra redazione
Le cartoline per salvare il lungolago sono tornate in piazza. Con un enorme successo.
Per tutta la giornata di sabato è stato possibile firmare le cartoline ideate da Mr Savethewall e indirizzate al premier Matteo Renzi. E il banchetto del nostro giornale è stato preso d’assalto. In tanti hanno voluto firmare e qualcuno ha aggiunto anche un commento. Da metà pomeriggio in poi era presente anche il direttore Diego Minonzio.
La nostra campagna però non si ferma qui. Fino a quando non andremo fisicamente a Roma per la consegna, è ancora possibile firmare le cartoline: occorre però riconsegnarle nella nostra redazione di Como (via De Simoni 6, dietro via Pasquale Paoli).
Una settimana fa, in un solo giorno, erano state seimila le cartoline firmate dai comaschi al nostro gazebo e sabato il numero è stato ancora superiore.
Chi l’ha chiesto ha ricevuto anche una cartolina in omaggio, da conservare come ricordo. Vista la grande partecipazione all’iniziativa, che ha il solo obiettivo di sbloccare i lavori del lungolago, è stato stampato un secondo stock di cartoline per soddisfare tutte le richieste. Finora ne sono state riconsegnate oltre 50mila. Se volete riportarci quelle già firmate, è sufficiente portarle in redazione (via De Simoni, 6 a Camerlata, dietro a via Paoli).
E poi? Una volta raccolte tutte le cartoline, le porteremo a Roma al presidente del Consiglio.
Perché proprio Renzi?
Semplice. Oggi, vista la situazione di stallo in cui si trova il cantiere da parecchio tempo e la mancanza di possibilità di ripartenza dei lavori in tempi brevi, è il solo a poter intervenire con misure straordinarie.
Cosa può fare il Governo:
Il premier, se dovesse valutare di intervenire, potrebbe ad esempio decidere di nominare un commissario straordinario come fece per risolvere il caso Expo. Una soluzione di questo tipo consentirebbe di sbloccare l’opera in tempi ragionevoli, grazie a un dialogo più immediato con l’Anticorruzione, la procura di Como e la Corte dei Conti che, a vario titolo, si stanno occupando dello scandalo lungolago. Renzi potrebbe anche decidere, per evitare un ulteriore impiego di soldi pubblici (le stime sono già arrivate a quasi 33 milioni di euro rispetto ai 12 previsti inizialmente), di fermare l’opera antiesondazione e, con un provvedimento ad hoc, consentire che si possa soltanto sistemare la passeggiata, riducendo al minimo le opere del sottosuolo.
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