Chiese aperte e sì alle messe
Ma serve l’autocertificazione

Le disposizioni della Diocesi riguardano anche gli oratori e le attività parrocchiali, possibili solo a distanza

Autocertificazione anche per chi vuole partecipare alla santa messa. Va indicato sul modulo il giorno, l’orario e il luogo della celebrazione a cui si vuole prendere parte.

Restano in vigore, ovviamente, i protocolli di distanziamento, individuati durante il primo lockdown: divieto di assembramenti e igienizzazione delle mani prima di ogni ingresso, con controllo della temperatura corporea.

La partecipazione alla celebrazione del rito religioso all’interno delle chiese, alla presenza dei fedeli (vale per tutte le religioni) rientra negli «altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio».

L’autocertificazione non è solo per i fedeli, sul sito della Diocesi sono scaricabili rispettivamente quelle per i sacerdoti, i sacristi, gli organisti e coloro che si occupano del servizio liturgico (motivi di lavoro) e di madrine e padrini e testimoni (altri motivi). L’ordinariato della diocesi di Como ha diffuso una serie di indicazioni, sotto forma di schema ragionato, di ciò che è possibile o non è possibile fare in parrocchia proprio a partire dalle disposizioni di legge. «Si tratta di una scelta di responsabilità, per dare il proprio contributo fattivo e concreto all’impegno per il bene e la tutela della salute di tutte le persone» sottolineano dalla Diocesi. L’elenco delle attività permesse e vietate è dettagliato.

Si raccomanda fortemente di rinviare Prime Comunioni e Battesimi. Gli incontri parrocchiali possono avvenire solo a distanza, così come la catechesi che è del tutto sospesa in presenza e insieme alla formazione di giovani e adulti e ai convegni si possono svolgere in modalità on-line. Sospese anche le prove dei cori, le processioni, possibili invece le visite agli ammalati, che devono seguire un protocollo a parte, adottato dai singoli sacerdoti. I preti della stessa parrocchia sono liberi di continuare a incontrarsi, seguendo le misure di sicurezza, ma evitando il pranzo insieme, mentre gli incontri vicariali e intervicariali avvengono solo se virtuali.

Gli oratori rimangono chiusi così come gli impianti sportivi e anche il doposcuola è spostato, ove possibile, in modalità on-line, così come la scuola di italiano per stranieri. Del tutto vietate le feste parrocchiali, le gite, le esperienze oratoriali comunitarie, gli spettacoli teatrali, la somministrazione di cibi e bevande e gli sport di contatto.n L. Mos.

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