Como, Ballerini multato
Non usava la ciclabile
Ed è subito polemica

Beffato il professionista investito da un’auto . Il capo dei vigili: «Anch’io ciclista, ma il codice parla chiaro». Claudio Gentile: «Raccomando a tutti di usare quella pista»

Le strade del Comasco per lui sono come una seconda casa. Sicuramente vi trascorre gran parte delle proprie giornate a pedalare a una velocità media che un comune mortale potrebbe sostenere solo alla guida di un ciclomotore.

Perché lui è Davide Ballerini, 23 anni, il ciclista canturino in forza alla Androni Sidermec, “esploso” al Giro d’Italia e in procinto di passare al team stellare dell'Astana, una squadra che nel ciclismo è l’equivalente del Real Madrid nel mondo del calcio.

Per questo giovedì si sono accesi i riflettori sull’incidente che lo ha visto involontario protagonista in via Cernobbio, che se non avesse riguardato un professionista del suo calibro sarebbe stato considerato banale. E invece, benché abbia riportato solo ferite lievi e a dispetto del fatto che possa a gran voce reclamare di avere ragione di fronte a quell’Audi Q3 che lo ha investito proprio di fronte alla Villa Sucota, subito dopo avere invertito la direzione di marcia, il suo infortunio apre un caso. Perché in realtà Ballerini è stato multato dalla polizia locale di Como, intervenuta sul posto per rilevare il sinistro.

«Gli sono stati contestati i commi 9 e 10 dell’articolo 182 del Codice della strada» dice il comandante della polizia locale Donatello Ghezzo. Recita l’articolo in questione, intitolato “Circolazione dei velocipedi”: «I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento». E al comma 10: «Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 99».

«L’agente intervenuto non poteva esimersi, avrebbe commesso un’omissione se non avesse sanzionato anche il ciclista» aggiunge Ghezzo. «Gli è stato applicato il minimo edittale, cioè 25 euro. Ovviamente è stato multato anche l’automobilista per quella manovra vietata, l’inversione a “U”».

Dunque, questo caso insegna che laddove esistono piste ciclabili, queste vanno usate obbligatoriamente: «Per quanto possa sembrare strano - ammette il comandante - è così. Ma ho notato che quasi nessun ciclista si attiene a questa norma».

Sono molteplici le ragioni: spesso le piste sono troppo strette o condivise con i pedoni e risulterebbe pericoloso percorrerle. A maggior ragione per un professionista come Ballerini, che ha necessità di tenere medie elevate anche in allenamento. Altre volte si trovano dalla parte opposta del senso di marcia. Difficilmente insomma si vede un ciclista , amatore o prof che sia, percorrere una pista ciclabile.

Sanzione ingiusta, allora? «Il codice è questo e va applicato» sospira ancora Ghezzo che pratica con costanza il ciclismo, «ma solo mountain bike, su percorsi fuoristrada».

Eppure tra gli sportivi comaschi c’è chi alla prescrizione del codice si attiene scrupolosamente. Claudio Gentile, di casa a Cavallasca, l’indimenticato difensore della Juve e della nazionale campione del mondo in Spagna, oggi allenatore e appassionato praticante di ciclismo, dall’alto dei suoi 1500/2000 chilometri macinati ogni mese, non ha dubbi.

«Percorro in bici tutti i giorni la via per Cernobbio e mi premuro sempre di mettermi sulla pista ciclabile - racconta - E lo raccomando anche ai miei compagni di uscite o ai ciclisti che incrocio: dove ci sono le ciclabili, vanno sempre prese, perché altrimenti si rischia di essere multati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA