Como, carta d’identità elettronica
In tre settimane 300 richieste

Appello del Comune di Como:«Non è possibile ottenere il documento se il vecchio non è ancora scaduto»

Boom di richieste a Palazzo Cernezzi per richiedere la nuova carta d’identità elettronica, ma dall’amministrazione chiariscono che verranno rilasciate soltanto a naturale scadenza di quelle vecchie.

Dalla prima settimana di dicembre sono infatti più di 300 le richieste arrivate. «È opportuno ricordare - chiariscono dal Comune - che le carte di identità valide e integre non verranno sostituite fino alla naturale scadenza, dato che in molti si presentano all’ufficio anagrafe con un documento valido chiedendo al suo posto quella elettronica». Per chi dovesse rinnovare il documento, è necessario prenotare l’appuntamento telefonando allo 031.252. 077 da lunedì a venerdì dalle ore 12.30 alle ore 14.00, o con il servizio di prenotazione online del portale comune.como.it e poi cercare lo spazio dove è indicata l’anagrafe su appuntamento.

Per il rilascio di carte d’identità su appuntamento basa presentarsi allo sportello e all’orario previsti sulla ricevuta di appuntamento. Da Palazzo Cernezzi precisano anche, prima di arrivare allo sportello, «di verificare di avere con sé la documentazione e le copie richieste per la pratica e compilare la modulistica necessaria».

I tempi per il procedimento di registrazione si aggirano intorno ai 15-20 minuti. Il costo è di 22 euro, di cui 16,79 andranno allo Stato, il resto è di competenza comunale per i diritti di segreteria. La carta d’identità non viene rilasciata immediatamente, ma viene recapitata a casa direttamente dallo Stato. Al momento della presentazione in Comune avevano spiegato che le norme prevedono «l’acquisizione dei dati biometrici attraverso la scansione della fotografia e dell’impronta digitale e che saranno inviati al Ministero dell’Interno, maggiori elementi di sicurezza e anti-contraffazione che costituiscono il supporto. Nello specifico, il nuovo documento contiene anche il codice fiscale dell’intestatario, le impronte digitali e gli estremi dell’atto di nascita».

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