Como e la colletta alimentare
1.500 volontari per la solidarietà

Coinvolte associazioni, scuole con docenti e studenti. Gli alimenti donati andranno alle famiglie bisognose

«Un chilo di pasta e una scatola di fagioli. So che c’è tanta gente che ha bisogno, mi sembra il minimo». La signora lascia un sacchetto nel carrello della Colletta alimentare e il gesto semplice del dono rende straordinario un sabato qualunque di pioggia e shopping.

Sono 21 anni che in questa giornata i volontari con la pettorina gialla raccolgono all’uscita dei supermercati di tutta Italia prodotti alimentari di chi desidera donare una parte della sua spesa perché venga raccolta e poi ridistribuita alle famiglie che sono in difficoltà.

Goccia a goccia si raccolgono tonnellate di alimenti. Ieri in tutta la provincia di Como avrebbero dovuto essere 1.500 i volontari coinvolti, «ma sono molti di più! - Francesco Maino, responsabile della Colletta per la nostra area, è entusiasta e manifesta il suo stupore - La dinamica della colletta è contagiosa e i volontari lievitano».

«Il ricavato della Colletta fornisce il 20% di quanto distribuiamo in tutto l’anno - dice Sonia Bianchi, presidente - il resto proviene da altre raccolte».

«Fare volontariato insieme vuol dire far prevalere un elemento di gratuità nel rapporto con loro e così quel rapporto lo salvi - è l’esperienza di Marco Mazzone, presidente della Compagnia delle Opere Como - Domani, quando torneranno al lavoro, quell’esperienza di gratuità vissuta insieme li avrà cambiati. La Colletta nazionale è un gesto di popolo perché introduce nei rapporti tra le persone un elemento di gratuità».

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