Cronaca / Como città
Giovedì 05 Luglio 2018
Como, i pasti a scuola arrivano da 35 km
L’assessore: «Sarà un servizio di qualità»
L’azienda che ha vinto l’appalto ha sede a garbagnate Milanese. Amelia Locatelli: «Vigileremo sui pasti serviti agli studenti» - Il Pd all’attacco del centrodestra: «Una presa in giro, non voleva il centro unico a Camerlata»
Como
Ha vinto la migliore offerta tecnica, sulla base dei criteri imposti dal bando di gara per l’appalto delle mense scolastiche, con cui il Comune ha esternalizzato poco più della metà del servizio, 2.300 pasti da sfornare e servire tutti i giorni nelle scuole materne ed elementari della città.
Base d’asta di 15 milioni e 200mila euro: Euroristorazione ha vinto con l’8,32% in meno, solamente la terza offerta più bassa, superata da quella di Vivenda (13,06%) e Sodexo (9,13%), ma meglio di quelle presentate da Aclichef (7,70%) e Dussman Service (2,96%).
È sulla parte tecnica che Euroristorazione ha fatto il punteggio che le consentito di vincere, ed è questo aspetto qualitativo che rimarca l’assessore Amelia Locatelli a chi le fa notare che Euroristorazione trasporterà i suoi 2.300 pasti ogni giorno dal centro di cottura di Garbagnate Milanese, circa 35 chilometri da Como e almeno 40 minuti di trasporto. È la nota dolente di questo appalto: in che condizioni arriverà il cibo nei piatti dei bambini?
«In realtà già ora, con il centro di cottura in città, certi plessi vengono serviti non prima di mezz’ora» dice l’assessore. «Ci sono elementi positivi nella proposta di Euroristorazione - continua - e sono l’offerta bio dei prodotti, e il reperimento degli stessi il più possibile in sede locale. E sono previsti pure un progetto di educazione alimentare e il coinvolgimento della commissione mensa. Vigileremo sui pasti agli studenti».
La vicenda è destinata ad infiammare il dibattito politico in città, almeno da qui all'aggiudicazione definitiva, prevista per fine mese, e fino alla ripresa delle scuole, il 12 settembre.
Prende posizione il Pd, memore «della levata di scudi contro il progetto di centro unico di cottura, predisposto dalla Giunta Lucini» scrive in una nota il consigliere Patrizia Lissi. «Tra le argomentazioni dei contrari», ricorda, vi era «la distanza, la qualità del cibo, il rischio che arrivasse freddo sulle tavole dei ragazzi». «Invece adesso - prosegue - grazie al bando magistralmente confezionato dall’amministrazione comunale di centrodestra, il servizio verrà affidato a una ditta, la cui cucina ha sede a Garbagnate Milanese, ovvero 37,7 chilometri da Como e 40 minuti con traffico scorrevole solo per arrivare in città. Non prendiamoci in giro».
Interviene anche Fabio Aleotti, capogruppo del Movimento 5 Stelle: «Eravamo e siamo contrari su questa scelta, voluta dalla giunta, di esternalizzare il servizio per più della metà dei pasti senza che ci sia un risparmio ma anzi un aumento del 4,1% (il costo di un pasto passerà da 4,80 a 5 euro)». «Ora la speranza è che si dia veramente seguito alle promesse concordate, cioè quella di prioritariamente assumere, nella società aggiudicataria, le persone a tempo determinato non più in servizio e quella di realizzare uno studio di fattibilità per il punto di cottura o come suggerito dal M5S per più punti unici di cottura potenziando alcune delle cucine già esistenti».
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