Como, la grande beffa
Gli eventi estivi (del Comune)
non ci sono

A metà luglio ancora nulla di organizzato, accuse dalle opposizioni il Comune si difende

Nessun calendario che dia una visione complessiva degli eventi estivi in corso in città e, finora, nulla organizzato dall’amministrazione comunale come avveniva in passato con tanto di programmi da giugno a settembre stampati e distribuiti a comaschi e turisti.

«L’anno scorso oggettivamente non era stato fatto nulla dal Comune e si poteva capire perché insediati da pochissimo, ma quest’anno non si può non pensare che siano state problematiche di volontà e procedura - dice Barbara Minghetti, consigliere comunale di Svolta Civica e consigliere di amministrazione di Aslico Teatro Sociale - Un peccato perché parliamo di una città turistica, ma ci si deve occupare anche di chi vive in città anche durante le vacanze. Non conosco la procedura e il bando, avevamo chiesto di approfondirlo in commissione, ma la questione si è protratta in modo inspiegabile. C’è stato un anno di tempo per capire cosa fare e, indipendentemente dal bando, a monte ci vorrebbe un’idea, un pensiero, su qual è il turismo che si vuole e che genere di eventi proporre, tenendo conto che ci sono anche i cittadini». E si dice pronta, come membro della commissione cultura «a collaborare dando una mano, mi farebbe piacere». Ada Mantovani (Rapinese sindaco) aggiunge: «Siamo a metà luglio, la città è in esplosione dal punto di vista turistico, e c’è grande voglia di viverla. È allucinante quanto sta accadendo, anche perché bastava fare come in passato. È un’inefficienza grave, se ci sono questi problemi a fare un bando per le manifestazioni turistiche, allora bisognerebbe porsi dei quesiti».

Da Palazzo Cernezzi si limitano a dire che «il bando è concluso e lunedì (domani, ndr) verranno valutate le offerte pervenute». Ma anche all’interno della maggioranza non mancano i mugugni. Ammette le lungaggini Franco Brenna, capogruppo della lista Insieme e presidente della commissione Cultura: «Se siamo a questo non è certo per colpa dell’assessore alla Cultura, quindi il sindaco. Ci sono state lungaggini anche perché ci sono stati eventi come Dolce & Gabbana, che hanno coinvolto il Comune». E ancora: «Certo, c’era da augurarsi che si potesse arrivare prima, non è stato fatto e le cose si sono protratte. Il primo a restarci male sono io. Il sindaco ha preso l’importante decisione di passare la delega alla Cultura e penso che adesso si possa lavorare in modo più snello e più preciso e con dei crono programmi puntuali».

Patrizia Maesani, capogruppo di Fratelli d’Italia e in passato assessore al Turismo con Botta dice: «Io ritengo che con tutte realtà che stanno facendo bellissime cose a Como il Comune forse poteva fare da coordinatore, mettendo tutto insieme predisponendo un calendario congiunto e stamparlo. È un servizio per i cittadini e i turisti che, anche ai tempi di Botta, abbiamo sempre portato avanti. Altra cosa, invece, è la cultura»

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