Como: le bocciature record
Sono tutti sotto esame

I dirigenti delle “medie” sulla Magistri: «Anche famiglie e docenti hanno le loro responsabilità»

«Questo non deve in alcun modo diventare un processo alla Magistri. Allo stesso tempo, però, l’obiettivo della scuola è che i ragazzi apprendano e il dovere dell’insegnante non è bocciare o promuovere ma mettere i ragazzi nelle condizioni di imparare. Per questo mi piacerebbe capire quale didattica è stata impostata, come nel corso dell’anno sono state affrontate le difficoltà di questi cento ragazzi che poi sono stati bocciati, quali fossero le loro competenze in partenza, perché abbiano scelto di non studiare”. Linda Cavadini insegna Lettere alla scuola secondaria Aldo Moro di Prestino ed è anche collaboratrice del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Como Prestino-Breccia.

Al centro del dibattito ci sono 100 studenti al primo anno della Magistri Cumacini che a giugno sono stati bocciati; 100 su 300, uno su tre, quindi. «Posto che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi - prosegue Cavadini - a fronte delle difficoltà dei ragazzi dobbiamo trovare delle soluzioni. Possibile che una scuola di qualità debba necessariamente essere selettiva? Non si può essere selettivi dando a tutti l’opportunità e gli strumenti per farcela? Non sto dicendo che dobbiamo promuoverli tutti, mi interrogo, piuttosto sul senso della scuola e sul senso della scuola nel 2018».

«Bisogna valutare caso per caso perché ogni ragazzo ha la sua storia. Certamente il primo anno delle scuole superiori è impegnativo e chi è più fragile crolla. C’è anche la questione delle famiglie che non sempre accettano i consigli di orientamento che noi diamo alla fine delle scuole secondarie di primo grado. È una questione complessa sotto tanti punti di vista».

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