Como, l’ultima di Landriscina
Radere al suolo il Comune

Non sapendo che fare della Ticosa il sindaco pensa a un trasloco: gli uffici dell’amministrazione in via Grandi, le ruspe in via Nazario Sauro

Si è visto di tutto sul recupero dell’area Ticosa. Dall’idea di un maxi acquario di acqua dolce ai condomini con tanto di torri, dagli studi e progetti dei tre saggi fino ad arrivare a proposte di privati e associazioni (incluso l’hub della creatività con housing sociale presentato recentemente da Officina Como).

L’ultima trovata? Risale alle ultime ore e prevede il trasferimento in blocco di Palazzo Cernezzi nell’area Ticosa. Che fare, a quel punto degli edifici comunali attuali che si affacciano su via Bertinelli e via Perti? La domanda ha trovato anche una risposta al tavolo della giunta del sindaco Mario Landriscina: abbattiamoli.

A salvarsi sarebbe soltanto il palazzo storico, mentre tutto il resto (le palazzine a L) verrebbe raso al suolo e trasformato in un giardino. Tutto questo con tutti i problemi del caso, trattandosi di un maxi edificio in pieno centro città, mentre sul destino della parte storica, vincolata, per ora solo punti domanda. Rappresentanza? Matrimoni? Affitto?

Altra incognita è quella dei tempi, visto che già dall’acquisto della Ticosa da parte del Comune di Como di anni ne sono passati quasi quaranta. Il prossimo 2 ottobre saranno 37, per essere precisi. E pensare alla ricostruzione nello spazio di via Grandi, a cui seguirebbe l’abbattimento parziale del Comune vuol dire parlare di altri anni. Al momento, non quantificabili visto che si tratta soltanto di poco più di un’idea, che non è arrivata nemmeno alla fase dello studio di fattibilità.

LA STORIA COMPLETA SUL GIORNALE IN EDICOLA SABATO 20 APRILE

© RIPRODUZIONE RISERVATA