Como: mense scolastiche
«Per il Comune
la distanza non conta»

Va all’attacco Stefano Panzetta, presidente di Aclichef, cooperativa di Confcooperative Insubria. Tra i cinque gruppi in gara che hanno partecipato alla gara per l’assegnazione del servizio ristorazione delle mense scolastiche era l’unico comasco.

Dall’assegnazione (per ora provvisoria) dell’appalto a Euroristorazione è scoppiata la polemica sulle distanze visto che il centro cottura è a circa 40 chilometri, percorribili in circa 37 minuti senza traffico.

«Leggo le polemiche di questi giorni - prosegue il presidente di Aclichef - e credo sia giusto far presente che su cinque offerte provenienti da tutta Italia, una sola era di Como, la nostra, in associazione temporanea di impresa con Camst. Noi avevamo offerto la disponibilità del centro di cottura via Tentorio a Camerlata, a dieci minuti di distanza da tutte le scuole». E poi va all’attacco contro Palazzo Cernezzi e, soprattutto, il bando di gara: «Le polemiche che stanno nascendo adesso - dice - sono per forza di cose la naturale conseguenza di scelte superficiali, insipienti e irresponsabili dell’amministrazione comunale nella predisposizione del bando. Il requisito previsto era una distanza massima dal centro cottura di 45 minuti su google maps. Il mio non è lo sfogo di chi non ha vinto, ma dati di fatto. In pratica bastano due semafori rossi e non si rispettano i parametri.

Non solo. Il numero uno della cooperativa parla anche di qualità: «Hanno sempre parlato della qualità del servizio e infatti il 70% del punteggio era previsto per la qualità e il 30% per il prezzo. Nel disciplinare sono stati indicati una serie di elementi per stabilire il punteggio molto variegati ed articolati. E qual è il primo elemento di valutazione? La localizzazione del punto cottura. Ecco allora su 70 punti totali, la distanza del centro cottura dalle scuole contava appena 2 punti.