Como, mercato coperto
Uno scandalo lungo dieci anni

Il progetto è del 2009, i lavori ultimati nel 2015. Due milioni investiti e una sfilza di bandi a vuoto. Ora si riparte con un trasloco in vista di un altro restauro

A un decennio dal progetto iniziale di riqualificazione e con due milioni di euro spesi, il padiglione ex grossisti del mercato coperto è ancora vuoto dopo quattro anni dall’ultimazione dei lavori.

Conclusione in realtà solo virtuale visto che il secondo piano è stato lasciato “al rustico” e non ci sono nemmeno i parapetti. Inutili i bandi per assegnare i negozi indetti dall’amministrazione Lucini, andati a vuoto per mancanza di interesse. Solo l’area centrale, una vera e propria piazza coperta, è stata utilizzata in qualche occasione per eventi (con anche la possibilità di affittarla). Nel novembre del 2011, ad esempio, era stata organizzata la serata finale del Lighting design festival, con illuminazioni particolari e spettacolo di musica e luci.

Resta quindi, nello spazio tra via Sirtori e via Mentana, una cattedrale nel deserto: nuova ma inutilizzata ormai da molto tempo. Ora qualcosa sembra muoversi, anche se sarà temporaneo in attesa di poter trasformare gli spazi in via definitiva. L’assessore al Commercio Marco Butti chiarisce che, in tandem con il collega che segue i Lavori pubblici, Vincenzo Bella, si sta pianificando «la ristrutturazione dei vecchi padiglioni, che presentano problemi alla soletta oltre alla necessità di effettuare opere di sanificazione e messa in sicurezza» e che, per questo motivo, l’ex padiglione grossisti nei prossimi mesi (probabilmente prima della fine dell’anno) ospiterà una serie di attività che traslocheranno dai locali attuali. «Stiamo lavorando - precisa Butti - per consentire il trasferimento momentaneo dal vecchio al nuovo per ristrutturare gli interni di quelli esistenti».

Ma quale sarà il destino della parte nuova ancora inutilizzata? «È già in itinere la revisione del regolamento del mercato coperto e sono già stati fatti incontri con le associazioni di categoria - conclude Butti - con l’obiettivo di arrivare a una gestione di partnership pubblico-privata sull’esperienza di quanto fatto in altre realtà, ad esempio a Modena con il mercato Albinelli (rientra tra i monumenti di interesse storico nazionale italiani, ndr)».

I lavori erano iniziati alla fine di giugno del 2012 e prevedevano nuovi spazi per 1.600 metri quadri in un’area destinata alla vendita, ma anche ad attività culturali, artistiche e ludiche (degustazioni, eventi, concerti). L’investimento era stato pari a un milione e 800 mila euro, dei quali 249 mila coperti dalla Regione nell’ambito della creazione del Distretto urbano del commercio. Un progetto nato in realtà nel 2009 durante l’amministrazione Bruni ma partito come detto solo nell’estate del 2012.

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