Cronaca / Como città
Domenica 28 Febbraio 2016
Como, picchiato in centro da cinque ubriachi
Avvocato aggredito sulla strada di casa in via Oriani finisce in ospedale: 35 giorni di prognosi
Picchiato in centro da cinque giovanotti, che prima gli riversano addosso litri di vino e birra, poi lo colpiscono a “bottigliate”, infine si dileguano non prima di avergli strappato una ventiquattr’ore con qualche fascicolo processuale, un po’ di marche da bollo e denaro in contanti.
È capitato l’altra sera attorno alle 19 in via Oriani, la strada che scorre sul retro del Politeama. La vittima è un avvocato comasco di 36 anni che a quell’ora ritornava a piedi verso casa e che al pronto soccorso, per i traumi riportati, è stato giudicato guaribile in non meno di 35 giorni: «Erano in cinque - racconta il diretto interessato -. Ostruivano il marciapiede... Quando mi hanno visto, hanno preso a seguirmi rovesciandomi addosso vino e birra. Chiedergli di stare fermi non è servito, anzi...».
L’avvocato racconta di essere stato inseguito e malmenato, colpito al volto e agli arti, e di avere trovato scampo dalla furia dei suoi aggressori, soltanto grazie alla disponibilità di un’automobilista, una donna che, avendo assistito alla scena, ha accostato spalancandogli la portiera e invitandolo a salire. Pochi istanti più tardi, quando i cinque giovanotti ernoa già scomparsi portandosi via la valigetta e i documenti dell’avvocato, una pattuglia delle volanti della polizia provvedeva a identificare quantomeno i testimoni, in realtà tutt’altro che pochi, visto il traffico sia pedonale che automobilistico.
Intanto, con due amici, e prima di finire in ospedale, la vittima, ancora sotto choc, si attivava nella speranza di rintracciare la combriccola, effettivamente “riagganciata” in una pizzeria di Viale Geno, dopo un lungo perlustrare i locali della movida del centro città: «Quando li abbiamo ritrovati abbiamo subito chiesto l’intervento dei carabinieri...», racconta ancora lui, ma prima del loro arrivo, tre degli aggressori erano già riusciti a darsela nuovamente a gambe, mentre gli altri due, trattenuti dall’avvocato e dai suoi amici, venivano affidati ai militari, che provvedevano a identificarli. L’obiettivo, ora, è quello di riuscire a risalire anche all’identità dei fuggitivi, per poter procedere a un’unica denuncia. Si tratta di giovanotti italiani, probabilmente sotto l’effetto di molto alcol. Inutile anche cimentarsi nella ricerca della ventiquattr’ore e dei fascicoli che conteneva. Tutto sparito, con marche da bollo e il denaro.
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