Como, pronto il dossier
sugli ostacoli alle carrozzine

Consegnato dalla Ledha all’assessore Bella l’elenco dei possibili interventi per eliminare le barriere architettoniche. Marciapiedi, edifici, parchi: si può fare più in fretta

Le barriere architettoniche presenti in città rendono la vita difficile alle persone con disabilità, costrette a muoversi con fatica tra edifici difficilmente accessibili, strade sconnesse e marciapiedi percorribili con fatica. E, nonostante i miglioramenti, la situazione a Como non è ancora sufficiente.

A questo proposito, Ledha, rete di associazioni che si occupano di disabilità, nei giorni scorsi, come richiesto dall’assessorato ai Lavori pubblici, ha inviato al Comune un documento contenente interventi, in particolare sugli edifici, per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Un’integrazione rispetto a quanto già contenuto nell’ordine del giorno portato in aula ad aprile da Bruno Magatti (Civitas), con gli interventi considerati più urgenti e facilmente realizzabili, e approvato dal consiglio comunale.

Per quanto riguarda “i siti d’interesse pubblico”, sono stati individuati come prioritari alcuni interventi di messa a norma. Le richieste, riguardano, per esempio, la manutenzione delle pavimentazioni sconnesse, la creazione di posteggi riservati nelle vicinanze e l’eliminazione di gradini all’ingresso.

Nello specifico, si parla dei parcheggi della darsena di villa Geno, del parco Ramelli, del mausoleo di Volta, del cimitero Monumentale, del parco di villa Olmo (problemi di “ghiaia dominante”), della fermata d’autobus e ingresso dell’ospedale di via Napoleona con pendenze pericolose e gradini, e, in senso opposto, per il rientro in città dall’ospedale (percorso dall’interno della struttura “con indicazioni insufficienti e fermata “incerta”). Si sottolinea anche la necessità di un intervento sulla porta con maniglione all’ingresso della biblioteca di via Raimondi. Infine si chiede una ricognizione circa l’accessibilità degli edifici scolastici e degli uffici postali.

Per quanto riguarda invece i percorsi stradali, le associazioni ne hanno individuati sette: Monte Olimpino-Ponte Chiasso-Sagnino-Tavernola; Lungolago; Prestino-Camerlata-Breccia-Rebbio; Albate-Muggiò-Acquanera e Lora; Como Est-Como Nord e Camnago Volta; Como Centro-Como Ovest e Garzola-Civiglio. All’interno, sono state segnalate una quarantina di vie, in aggiunta a quelle già inserite nell’ordine del giorno di aprile. «In città la situazione è migliorata, ma il voto non è ancora sufficiente – spiega Filiberto Crisci, referente di Como dal basso e di Ledha, autore del documento inviato al Comune - Non è facile muoversi. Nel primo documento ci siamo concentrati sulle strade, mentre in quello inviato pochi giorni fa abbiamo inserito indicazioni sugli edifici e le vie fuori dal centro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA