Como, riparte il turismo
L’appello: «Salvate il lago»

Fermi i due battelli spazzino e gli enti si rimpallano le responsabilità. Problemi in vista in caso di forti piogge Cassani: «Soluzione per il bene della città». Camesasca: «Sull’Iseo camminano sull’acqua, qui lo faremo tra i rifiuti»

I due battelli spazzini ancorati rispettivamente alla diga foranea e a Villa Geno scuotono il mondo del turismo. Che lancia un appello alla politica affinché si trovi subito una soluzione per evitare di ritrovarsi, con l’innalzamento del livello del lago e la pioggia, con il primo bacino invaso dai detriti come già successo l’anno scorso.

«Purtroppo - dice Roberto Cassani, presidente degli Albergatori - c’è un turismo che si sta muovendo con strutture e operatori, mentre quello che sta attorno no. E questo non è accettabile. Abbiamo di fronte la sussistenza di enti senza risorse, che rappresentano solo un freno. Se non ci fossero non ci sarebbe neanche il problema delle competenze. Non posso che lanciare un appello: per il bene della città mettetevi d’accordo e trovate una soluzione il prima possibile, Il primo bacino è area di raccolta e se dovesse piovere diventerebbe un disastro».

Duro anche Andrea Camesasca, responsabile per il turismo in Camera di Commercio: «Se l’elemento di forza che abbiamo è il lago, siamo messi bene. Bisogna chiedersi quello che è fondamentale per il turismo. E io dico che anche decoro, ordine e pulizia sono importantissimi. Per quanto riguarda i battelli non conosco le carte, ma se serve una convenzione che la si faccia. Cosa facciamo, aspettiamo ottobre per risolvere il problema? Sul lago d’Iseo si camminerà sull’acqua grazie all’opera di Christo, mentre a Como si camminerà sui rifiuti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA