Como, scelti cinque nomi per la giunta
Ancora problemi in Forza Italia

Butti, Galli, Negretti, Caldara e Locatelli saranno assessori. Per gli azzurri un solo nome e tante difficoltà

Cinque nomi della giunta Landriscina sono praticamente certi. Si tratta di Marco Butti (Fratelli d’Italia), di due esponenti della lista civica “Insieme”, Marco Galli (a cui andrà la delega allo Sport) ed Elena Negretti (a cui andare la gestione del Personale). E ancora di due esponenti della Lega Nord: Alessandra Locatelli e Adriano Caldara (probabile, per lui, la delega a Bilancio e Partecipate). Manca un terzo nome del Carroccio, anche se non è escluso che alla fine, potrebbero essere due gli assessorati ai lumbard con deleghe pesanti e con la carica di vicesindaco.

I problemi restano tutti in Forza Italia. L’unico tassello del mosaico sembra essere la presidenza del consiglio per Anna Veronelli (dovrà però essere votata dall’aula a scrutinio segreto, in una prima fase è richiesta la maggioranza dei due terzi dei consiglieri).

A lei sarebbe piaciuto anche essere indicata come capo di Gabinetto, ma da quello che trapela il sindaco avrebbe già in mente un suo nome di fiducia per l’incarico. L’assenza di Veronelli dalla giunta (la coordinatrice regionale azzurra Mariastella Gelmini e lo stesso Landriscina avevano parlato della volontà di rinnovamento, non inserendo quindi persone che avevano fatto parte dell’esecutivo Bruni) sta creando più di un problema nell’indicazione della rosa dei nomi al sindaco.

Rumors parlano di un Francesco Pettignano (il secondo più votato, vice coordinatore cittadino con un lungo passato in consiglio a Palazzo Cernezzi dal 1998 al 2002, di cui dieci anni da vice presidente) molto arrabbiato nell’aver appreso che sul suo ingresso in giunta ci sarebbe più di un veto. Il coordinatore provinciale Alessandro Fermi aveva fatto pubblicamente per l’esecutivo il nome della dermatologa Amelia Locatelli, Si parla poi di un possibile ingresso del giovane imprenditore Matteo Ferretti. Ma il problema tra gli azzurri è anche che tutti gli eletti (tranne Veronelli e Pettignano) sono alla prima esperienza politica e tre sono giovani o giovanissimi.

Perché, allora, non indicare dei tecnici o dei politici esterni? Anche in questo caso qualche problema c’è. Il principale è che scegliere esterni rischia di scontentare i consiglieri che si sono candidati e si sono spesi in campagna elettorale. Insomma, una partita a scacchi con molte mosse precluse. Alla fine, però, almeno un esterno potrebbe essere nell’esecutivo. A circolare, per il momento, è solo il nome dell’ex assessore provinciale al Turismo Achille Mojoli. Da quello che trapela i vertici azzurri sarebbero al lavoro per individuare anche altre personalità.

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