Como, Ticosa e cimitero
Una foresta urbana
invece del decoro

Erba alta e incuria tra le tombe di via Regina. A pochi passi il degrado dell’area della Ticosa, L’assessore: «Personale in ferie da quattro settimane»

Erba alta, arbusti di varia specie e grandezza, una proliferazione incontrollata del verde. A poca distanza fra loro e per motivi differenti, il cimitero monumentale e l’area della Ticosa condividono la stessa condizione di abbandono.

Il camposanto di via Regina Teodolinda accoglie i visitatori con diverse zone invase da ciuffi alti fino a trenta centimetri. Fra le tombe, crescono infestanti e altre erbacce non tagliate da chissà quanto tempo. Fra i corridoi, invece, si notano impalcature, pali e plastica arancione, eredità di lavori un tempo in corso e ora fermi forse da anni. Nel corridoio sotterraneo lungo circa otto metri e collocato nell’ala sinistra, si trovano loculi vuoti malmessi con i bordi scheggiati e, attorno, calcinacci e detriti.

Una condizione disastrosa e non nuova, cui è necessario trovare una soluzione. «È una situazione che arriva da lontano – dice l’assessore al Personale Elena Negretti – Per quanto riguarda il mio pezzo ho parlato con il collega di giunta Pettignano (ha la delega ai servizi e all’edilizia cimiteriale ndr) e, attraverso l’utilizzo della graduatoria dell’ufficio di collocamento, possiamo aumentare il personale e provare a eliminare almeno una parte del disagio».

Negretti sottolinea come sia impensabile concedere quattro settimane di ferie ad alcuni addetti, visto il servizio da garantire e il numero esiguo di chi si occupa dei cimiteri: otto in tutto per nove campisanti.

In Ticosa, invece, nell’area tornata al Comune dopo dodici anni e forse in attesa di diventare parcheggio, non accenna a scomparire il laghetto dove riposava (per gioco, s’intende) il Ticosauro, scappato anche lui mesi fa per lo scempio dell’area. Il fondale sembra abbia con sé alghe, rilievi simili ad atolli e una buona percentuale di non precisata flora.

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