Cronaca / Como città
Mercoledì 09 Settembre 2020
Como: via la coperta a un senzatetto
Bufera sull’assessore Corengia
Il Pd di Milano: «Si dimetta»
La titolare dei Servizi sociali interviene a San Francesco durante la consueta pulizia. Il video girato da alcuni attivisti. Lei tace, il sindaco pure: soltanto la Lega difende il gesto
L’assessore ai Servizi sociali Angela Corengia strappa la coperta a un senzatetto sotto i portici di San Francesco. Una scena ripresa con un telefonino e finita sui social, che ha fatto divampare la bufera. Con la sola Lega che difende a spada tratta l’esponente della giunta Landriscina, mentre nel resto della maggioranza si percepisce l’imbarazzo.
Il video
Nel video si vede l’assessore impegnata a parlare con un senzatetto sdraiato su un materasso. Poi, forse con l’intento di allontanarlo, la Corengia ha preso ad un altro senza fissa dimora la coperta buttandola sul prato antistante.
Sull’episodio il sindaco Mario Landriscina tace. L’interessata si trincera dietro a un «No comment». Salvo poi far sapere, attraverso l’ufficio stampa, di non voler dare visibilità ai giovani pro migranti con esternazioni e dichiarazioni.
Come detto una difesa del gesto della Corengia arriva senza esitazioni dalla Lega: «Intanto è assurdo che ci sia qualcuno che resta fermo a fare video - dice Alessandra Locatelli, parlamentare e leader della Lega a Como - davanti a bivacchi e problemi intollerabili di igiene e sicurezza. L’amministrazione è costretta a presenziare all’igienizzazione dei portici per evitare risse e problemi. Quel che è successo non rientra certo nei compiti di un assessore e mi spiace per lei. Fosse per me butterei tutte le coperte e farei alzare la gente». Locatelli teme una nuova ondata di migranti e ribadisce il suo sì alle grate per chiudere i portici di San Francesco.
L’assessore Corengia, come del resto la collega Elena Negretti, da mesi sono solite presidiare i portici avvicinando direttamente i senzatetto, cercando magari di convincerli a spostarsi da una zona così centrale della città. «Sono video che lasciano il tempo che trovano e servono da provocazione - dice Matteo Ferretti, capogruppo di Fratelli d’Italia - però sarebbe meglio che un assessore non intervenga direttamente sotto ai portici, non è il suo mestiere».
«Non tocca all’assessore – commenta il consigliere forzista Luca Biondi – intervenire sotto i portici». Sull’episodio poi afferma: Corengia «saprà presto certo meglio spiegare il motivo del suo agire».
«Disumanità»
Poche reazioni anche dalle minoranze: «L’assessore toglie la coperta a un senzatetto – dice Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd - pensavo di aver visto tutto da questa giunta leghista, invece mi sbagliavo. Non si tratta di una questione di partito o politica, è una situazione di umanità, o meglio di disumanità». n
«Il gruppo di attivisti Cominciamo da Como filma una scena scioccante: l’assessore alle Politiche sociali, Angela Corengia, che sottrae la coperta ad un ragazzo che ha passato la notte sotto i portici e la getta lontano da lui».
Lo ha detto la segretaria del Pd Milano Città Metropolitana Silvia Roggiani, chiedendo le dimissioni dell’assessore comasco protagonista di un filmato che ha fatto il giro dei social.
Roggiani sottolinea che si tratta di «immagini che non avremmo mai voluto vedere, eppure, come denunciano i giovani del collettivo comasco, non si tratta del primo episodio di questo genere. E non è un caso se avviene nella città del sindaco Mario Landriscina, sostenuto da una coalizione di destra e Lega, che nel Natale di tre anni fa era diventato famoso per un’ordinanza che vietava chiedere l’elemosina nel centro cittadino».
Dopo «il gesto disumano dell’assessora Corengia» ha aggiunto la segretaria Dem di Milano « è chiaro che questa giunta ha smascherato del tutto il suo volto. Un volto disgustoso e violento nei confronti dei più deboli, di chi si trova in strada e senza una casa. Se un amministratore, che per giunta dovrebbe occuparsi proprio di trovare soluzioni per le persone più bisognose, si comporta in questo modo- conclude- allora vuol dire che non è degno di rappresentare le istituzioni. E l’unica cosa sensata che potrebbe fare è dimettersi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA