Comodepur, addio puzza: via i fanghi

Una condotta da viale Innocenzo alla Guzza per convogliare gli scarti del depuratore. Il presidente: «Intervento da 4 milioni che sarà messo in cantiere subito dopo aver inglobato la società»

Comodepur entrerà a far parte di Como Acqua solo nei primi mesi del 2019, quando saranno chiariti tutti gli aspetti in merito alla valutazione della società e saranno messi nero su bianco le modalità di passaggio delle consegne. Nondimeno, i progetti futuri che riguardano il depuratore di viale Innocenzo sono già stati delineati con largo anticipo e vanno a toccare anche l’annoso problema della puzza che ammorba l’intero quartiere.

È il neopresidente di Como Acqua, Enrico Pezzoli, di ritorno da Ecomondo, la fiera in corso a Rimini dell’economia green e circolare, a preannunciare l’intervento da 4 milioni di euro, che dovrebbe costituire la soluzione per abbattere i fastidiosi miasmi.

«Separeremo i fanghi dal resto del processo di depurazione - dice - Realizzeremo una condotta, detta appunto “fanghidotto” di cinque chilometri fino alla Guzza, accanto all’inceneritore di Acsm, che porterà i fanghi su un terreno di proprietà, dove li faremo essiccare senza più creare disagi olfattivi ai comaschi».

Una necessità dettata, in primis, da ragioni di natura economica: «In tempi brevi dovremo trovare il modo di valorizzare quegli scarti della depurazione come risorsa energetica. Gli attuali costi di smaltimento, che arrivano anche a 240 euro per tonnellata, sono proibitivi e sostenibili ancora per poco tempo».

Di qui appunto, il progetto, solo un primo passo, che avrà come effetto secondario di eliminare la principale causa della puzza in viale Innocenzo.

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