Comune, ecco l’ultima di Landriscina
Nomina un condannato per bancarotta

Commercialista scelto dal sindaco coinvolto in un fallimento a Vigevano

Il curriculum di Gianluigi Rossi è da far invidia a chiunque, nessun dubbio. Fa o ha fatto parte dei consigli di amministrazioni di società italiane e multinazionali, alcune quotate in Borsa, e ha pure ricoperto incarichi in numerose società pubbliche. Nessuno stupore, dunque, che il sindaco di Como, Mario Landriscina, lo abbia scelto come membro del nuovo cda della Como Servizi Urbani, società totalmente di proprietà di Palazzo Cernezzi.

C’è un “ma”, in questa scelta. Poco più di un anno fa, infatti, Gianluigi Rossi è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per bancarotta per distrazione a un anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa).

La vicenda giudiziaria che ha coinvolto il neo-nominato consigliere di Csu (la cui presidente è il sindaco di Veleso Livia Cioffi e dove siede anche Rossana Canzani, entrambi indicati dal sindaco) affonda le sue radici in una vicenda vecchiotta anziché no: il fallimento della società Creazioni Vigevanesi srl (calzaturificio di proprietà degli stilisti Andrea Pfister e Jean Pierre Dupré) del maggio di ben 12 anni fa.

La bancarotta - e la condanna sotto i due anni - non è tra i reati ostativi per ricoprire incarichi nelle società pubbliche. Eppure i regolamenti comunali prevedono che il sindaco debba espressamente motivare le ragioni della nomina di «coloro che siano amministratori di società in stato di fallimento». Motivazione di cui non si è però traccia nei documenti ufficiali di Comune e Csu.

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