Comune, timbravano e andavano al bar
«Danno lieve, archiviate le accuse»

La Procura: «Reato di poca entità. Esigue le conseguenze di immagine per l’ente». Palazzo Cernezzi ha sanzionato i lavoratori con 11 giorni di sospensione

I dipendenti comunali sorpresi e ripresi a timbrare il cartellino e poi uscire da Palazzo Cernezzi per andare a bere il caffè, hanno causato un “danno” al Comune talmente «esiguo» da spingere la Procura a chiedere di far cadere tutte le accuse mosse a loro carico.

Veleggia verso l’archiviazione per «particolare tenuità del fatto» l’inchiesta aperta dalla magistratura sulla scorta di un esposto che il sindaco Mario Lucini aveva inviato a palazzo di giustizia, dopo che il sito web “Quicomo” aveva pubblicato il video di tre lavoratori che timbravano il cartellino poco prima di andare al bar.

Il pubblico ministero Pasquale Addesso, nei giorni scorsi, ha formalizzato la richiesta di archiviazione dei due reati ipotizzati a carico dei tre dipendenti di Palazzo Cernezzi: le false attestazioni in servizio, che punisce chi utilizza impropriamente il badge per la timbratura dell’inizio e della fine del lavoro, e la truffa.

Secondo il magistrato la condotta dei lavoratori immortalati nel video avrebbe effettivamente violato le norme, ma tenuto conto della «particolarità eseguità del danno patrimoniale», stimato in appena 7 euro, e di quello «di immagine», sarebbe del tutto insensato chiedere il processo per gli indagati.

Secondo il pubblico ministero il comportamento dei dipendenti può «trovare sanzione unicamente sotto il profilo disciplinare» e tanto basta. E in effetti il procedimento disciplinare aperto da Palazzo Cernezzi si è chiuso con la sospensione dal lavoro e dallo stipendio di 11 giorni (ovvero con il minimo previsto dalla norma sul pubblico impiego) per due dei tre dipendenti, in quanto il terzo ha nel frattempo lasciato il Comune.

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