Un’estate di controlli della guardia di finanza. Il rapporto e i numeri: 456 irregolari sui laghi lombardi

Dati Sono state 1400 le ore di servizio per il controllo dei laghi lombardi, centinaia le irregolarità emerse e sanzionate. I salvataggi invece, che vanno sommati a quelli in montagna, sono stati 20

Si è conclusa l’operazione “laghi e monti sicuri” della Guardia di Finanza, svolta nel periodo estivo dell’anno in corso sui grandi laghi e nelle località montane dell’Italia nord-occidentale.

L’operazione è stata eseguita dal reparto operativo aeronavale di Como, insieme ai reparti dipendenti sui laghi di Como, Maggiore, di Lugano, di Garda, sul fiume Po e sull’arco alpino delle regioni Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

Gli agenti della guardia di finanza infatti hanno investito 1400 ore per il controllo dei laghi, effettuando più di mille controlli di polizia economico-finanziaria e marittima: gli irregolari emersi sono stati 456, con violazioni per cui sono previste sanzioni amministrative fino a 910 mila euro.

Le infrazioni, secondo quanto segnalato dalla guardia di finanza stessa, hanno riguardato la mancata conoscenza delle norme di sicurezza che regolano la navigazione interna, soprattutto per chi si mette alla guida di imbarcazioni che non richiedono una patente; tra gli altri comportamenti sanzionati non sono mancati l’assenza di documenti di bordo, così come l’incompleta o assente compilazione dei contratti per l’utilizzo commerciale delle imbarcazioni, l’assenza degli strumenti di salvataggio e delle dotazioni di sicurezza obbligatorie. Ma gli agenti hanno rilevato anche diversi casi di noleggio abusivo, con l’utilizzo delle imbarcazioni per attività diverse da quelle cui sono normalmente adibite.

Le operazioni della guardia di finanza inoltre hanno permesso di salvare 20 persone, di cui 4 minori, operando controlli di polizia sui laghi

Le operazioni di salvataggio sono state eseguite anche tramite gli elicotteri, nel tratto alpino delle regioni Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, permettendo di salvare 8 escursionisti, di individuare 5 dispersi senza vita e di prestare supporto nell’assistenza a tre persone infortunate. I salvataggi sono stati resi possibili dall’utilizzo di una tecnologia - la “Imsi-Imei catcher” capace di localizzare i telefoni cellulari, i terminali satellitari e di monitorare i dati di posizione dei loro utenti.

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