Covid, grave prof della Magistri
E i colleghi temono un focolaio

C’è il sospetto che il contagio possa essere avvenuto a scuola. Lettera alla preside da parte degli insegnanti anche in vista di una ripresa delle lezioni in presenza: chiedono l’adozione di rigide misure preventive

Il corpo docenti della Magistri Comacini vive giorni di apprensione, tanto che c’è anche chi ha deciso di scrivere alla presidenza con la preghiera di prendere quante più precauzioni possibili in vista di una prossima riapertura. La preoccupazione, nella scuola di Lazzago ,è legata al fatto che uno storico docente dell’istituto è ricoverato in serie condizioni in ospedale, causa coronavirus.

L’insegnante è tra coloro che hanno lavorato in presenza e sono molti i professori che temono possibili focolai. Il primo pensiero di tutti comunque corre al collega, peraltro ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Ci sono timidi segnali di miglioramento.

È difficile se non impossibile stabilire dove sia avvenuta la trasmissione del virus, ma è vero che autorità sanitarie compresa la nostra Ats Insubria si sono sempre dimostrate prudenti sui contagi che corrono attorno al mondo della scuola. Così come è vero che ormai le vaccinazioni sugli insegnanti nella nostra provincia sono a buon punto, con otto docenti su dieci raggiunti dalla prima dose, anche se la copertura non è del tutto garantita e le varianti possono rappresentare un problema.

Dunque la presidenza ha ricevuto una mail da parte di insegnanti che hanno timore di una risalita del contagio quando e se la Magistri tornerà a fare lezione in classe. Laura Rebuzzini, la dirigente scolastica dell’istituto tecnico, preferisce al momento non commentare la situazione.

Ma è pur vero che molti docenti dell’istituto discutono animatamente sulle precauzioni da mettere in atto per un sicuro rientro a scuola.

Rientro che per le scuole superiori è ancora incerto ed è legato ad un passaggio alla zona arancione. «È confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca in zona arancione – si legge nel decreto - mentre in zona rossa le relative attività si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali». Dunque le superiori possono forse ambire alle lezioni in presenza dal 12 di aprile se davvero la Lombardia cambierà colore.

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